Anni a lavorare con i giovani talenti della Francia, prima di allenare a Bordeaux e poi in Germania a Monaco (secondo di Ancelotti al Bayern). Quindi, un periodo fuori dai radar per poi accettare l’incarico come commissario tecnico della Georgia. Il percorso di Willy Sagnol è dei più variegati e oggi può godersi gli ottimi risultati ottenuti con la nazionale che ha in Kvaratskhelia il proprio trascinatore.
Sagnol, è il miglior georgiano in circolazione? «È sicuramente il giocatore su cui si stanno soffermando tutti perché l’evoluzione che ha avuto nell’ultimo anno e mezzo è stata assolutamente incredibile. Ha sempre avuto grandi qualità e si è adattato molto velocemente in Italia, ma ora è migliorato in fase realizzativa e sappiamo quanto certe statistiche nel calcio moderno siano importanti».
Si sarebbe aspettato un impatto simile in Serie A? «Ci speravo, ma ciò che è stato in grado di fare nel campionato italiano e in Champions ha decisamente aumentato le migliori aspettative che riponevo in lui».
Crede che il Napoli sia il contesto più adatto? «Per ora direi di sì, ma per un calciatore come Kvaratskhelia non si può affermare in senso assoluto. Penso soltanto che ovunque giochi, la cosa più importante sia avere continuità e fiducia da parte dell’allenatore. Con Spalletti ha un ottimo rapporto e sono convinto che contribuirà molto alla sua crescita».
Quale aspetto l’ha impressionata maggiormente? «È ambizioso, dentro e fuori dal campo, e lo dimostra ogni giorno in allenamento e nello stile di vita. Ha trovato l’equilibrio giusto tra tutte le componenti per vivere una carriera di spessore. Molti calciatori dicono di voler essere i migliori, spesso però non fanno tutto ciò che possono per esserlo. lui invece sì».
Può diventare uno dei migliori in Europa? «È difficile rispondere adesso. Lo scopo che deve perseguire è mantenere questo livello nelle prestazioni, è così che si diventa grandi: confermarsi mese dopo mese, anno dopo anno, sempre con una qualità altissima».
Come ha vissuto la finale del Mondiale, lei che perse con l’Italia quella del 2006? «Sono molto dispiaciuto per com’è andata, eravamo a un passo dal traguardo, ma la Francia ha un movimento forte ed è ricca di talento. Ci rialzeremo presto».
La promozione in Nations League è il momento più soddisfacente da tecnico? «Non era scontato e ci siamo espressi benissimo, questo dimostra che i miei calciatori stanno compiendo passi in avanti. Vedere trasformazioni positive è gratificante per me».
Chi potrebbe essere la nuova stella del calcio georgiano? «Abbiamo diversi elementi interessanti, tra cui Luka Parkadze che è nelle giovanili del Bayern Monaco. O ottimo potenziale».
Fonte: Gazzetta dello Sport