Osimhen: “Ho anche rischiato la vita in campo ma sono tornato più forte di prima”

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Dice di essere in cima, e va bene, ma tutto lascia pensare che il meglio debba ancora venire: dal punto di vista personale e con il Napoli. «Sto giocando in uno dei club migliori d’Europa e in uno dei campionato migliori d’Europa, sono al top della forma e ho vinto un premio prestigioso». Giovane calciatore dell’anno al Globe Soccer Award 2022. «Ho anche rischiato la vita in campo ma sono tornato più forte di prima: ringrazio Dio ogni giorno e non credo che abbia finito con me». Lui si chiama Victor Osimhen, è il frontman dell’attacco azzurro, il capocannoniere della Serie A e almeno fino a maggio, il mese di uno scudetto atteso ormai da quasi 33 anni, un’intera città pregherà con lui che la magia non s’interrompa proprio sul più bello.

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DOLORE E AMORE

La forza interiore di Victor è la fonte della sua esplosività. «Ho centrato al mille per mille tutti che immaginavo da piccolo: anche quando le cose non andavano bene ho continuato a crederci, sognare, pregare e lavorare sodo perché volevo fare il calciatore. Era il mio vero amore. Il mio successo viene dalle lacrime, dal dolore, dall’amore, dai fallimenti: ho dovuto superare ostacoli, odio, pugnalate alle spalle. Quando in Belgio fui rifiutato da due squadre dicevano che non sarei mai arrivato e oggi sento dire che non supererò certi standard o che durerò un altro paio d’anni: io, però, non ho mai badato alle chiacchiere». Il suo passato di povertà e sofferenza in Nigeria, alla periferia di Lagos, è un fardello ma anche una miccia: «Quello che ho passato ha forgiato il mio carattere e mi ha insegnato ad essere sempre umile. A non mollare mai». 

 

Fonte: CdS

 

 

 

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