Ceci: “Ecco perchè i figli di Maradona contestano il mio ruolo e la gestione dei diritti di immagine”

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Stefano Ceci, amico storico di Diego Armando Maradona, ha parlato in un’intervista a La Stampa, in cui tra le altre cose sottolinea le problematiche dovute allo scontro coi figli del Pibe.

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Se tutti ancora lo cercano, perché è morto da solo?

«Come è morto Pantani? Come è morta Marilyn Monroe? Come è morta Amy Winehouse? Maradona era già oltre quando se ne è andato, prendeva 20 pasticche al giorno, un mix per ogni cosa. Aveva consumato il bonus di 15 anni extra vissuti in più perché era lui: straordinario e impossibile».

Però si era rintanato in una casa squallida.

«Squallida? Era spoglia, banale, ma non gliene fregava più nulla. E il contratto lo ha firmato una delle figlie. Quando è morto tutti a inorridirsi, eppure lo avevano visto tutti dove e come stava».

Perché i figli contestano il suo ruolo e la gestione dei diritti di immagine?

«Perché sono cinque da quattro madri diverse e non si mettono d’accordo tra loro sulla percentuale. Non si fidano gli uni degli altri e litigano con me. Vedano loro, il tribunale mi sta dando ragione».

I giocatori che hanno attraversato la sua carriera lo andavano a trovare, tenevano i contatti?

«No. Da tempo, però nemmeno era facile averci a che fare. Non si faceva trovare, cambiava umore. Le persone si stancavano di inseguirlo e di farsi magari pure maltrattare. Era così, pacchetto completo. Tanto da dare, a prezzi altissimi. E non parlo di soldi, ovvio».

«Io pur di stargli a fianco ho condiviso ogni esperienza, anche le peggiori. Sono stato pure arrestato, questioni di droga. Ho evitato il carcere perché nella sentenza si dice “dipendente da Maradona”. È depositata, con la perizia del medico di Catanzaro Rivalta».

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