Corre, scatta, martella. Si aggiusta il ciuffo e poi riparte. È tornato sul terreno di gioco Khvicha Kvaratskhelia. E’ un’amichevole, però lui sembra non saperlo. Ora occorre ritrovare le intese, riattivare gli ingranaggi. Perché quando in campo non ci vai da oltre un mese devi ritrovare le certezze. Quelle di Kvara sembrano non essere cambiate: il primo feeling è quello con il compagno Osimhen, sorprende, invece, quello con Raspadori: i due si cercano, si trovano e si danno il cinque davanti all’allenatore. Parlano la stessa lingua, quella del pallone che viaggia veloce, che va e torna, che fa ammattire gli avversari e che piace tanto al toscano in panchina. Il georgiano si era preparato bene già nel riscaldamento, manca l’appuntamento col gol per stavolta, ma per il resto sembra essere quello della prima volta in azzurro. Ha conservato gli occhi della tigre, anche in questi giorni di relax e tranquillità. La voglia di giocare ce l’aveva stampata sul volto quando ha ritrovato i compagni a fine novembre, Kvara, uno che non parla mai troppo, ma quando lo fa non sbaglia quasi mai. Triste come un bambino a cui avevano bucato il pallone, ora di nuovo felice di poter fare quello che gli piace di più. I fastidi fisici sono alle spalle, davanti c’è solo lo show, come ha fatto capire anche ai tifosi sui social: colpi da biliardo e gol in rovesciata, Kvara vuole prendersi il 2023 come ha fatto anche con l’anno che sta per chiudersi. E soprattutto vuole gonfiare di nuovo il pallone per tornare a giocare.
Il Mattino