Capello: “Spogliatoio sacro. A Roma Totti si zittiva davanti a Tommasi”

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Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Real Madrid, Inghilterra e Russia, ha parlato ai microfoni di “Santo Catenaccio“, podcast condotto da Alberto Caccia e Michelangelo Freda. Queste alcune sue dichiarazioni:

“I Mondiali in Qatar? L’Inghilterra in questo momento è una delle squadre nazionali nella migliore condizione e sono davvero molto contento. Ho una mia personalissima teoria che porto avanti da quando allenavo la selezione inglese: se giochi in autunno e in inverno con questa squadra puoi fare bene, in primavera si inizia a calare e in estate l’Inghilterra arriva cotta. Kean ha ragione nel dire che sono freschi in questo mondiale e le sue parole confermano la mia teoria. Mi ha fatto molto piacere.

 
La sacralità dello spogliatoio messa in discussione negli ultimi anni negli uomini protagonisti in campo? Non credo, lo spogliatoio funziona diversamente rispetto al terreno di gioco. Il più intelligente, quando parla, viene ascoltato, anche se in campo magari non è decisamente il migliore. Non sempre i più forti in campo sono poi padroni dello spogliatoio, non è così la storia. Per esempio – prosegue Fabio Capello – alla mia Roma i giocatori più influenti erano Di Francesco e Tommasi nello spogliatoio, venivano ascoltati da gente come Montella e Totti, tanto per dire due nomi importanti in campo. Gli intelligenti fanno la differenza, sanno ciò che dicono. Il campo è una cosa, lo spogliatoio è un’altra. Funziona proprio così.
 

Factory della Comunicazione

La tecnologia nel calcio può far stancare? non è invasiva, mi trova d’accordo perchè fà sì che tutto sia regolare. Io sono stato eliminato contro la Germania per una svista ai Mondiali. Poi hanno rimediato con la tecnologia, sempre dopo ahimè. Tempo effettivo? È giusto giocare di più se si perde tempo al var o in altre circostanze. Va benissimo”.

 

 

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