A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: “In questi giorni, il filo conduttore dei miei editoriali è stato ‘protervia’. In realtà, ho trovato il termine che identifica il tutto, un termine greco, la hybris, la tracotanza di chi si sente forte. Esattamente quello che è successo in questi anni alla Juventus. L’origine dei mali della Juventus ha un nome e un cognome: Umberto Agnelli. Fin quando la Juventus è stata in orbita di Gianni Agnelli, la Juventus era Bonipertiana, affidata ad un uomo ricco di moralità, uno sportivo anch’egli ricco di tracotanza, ma rappresentava la juventinità correttamente gestendo il potere. Nel momento in cui Umberto Agnelli ha preso il comando, si è andato a prendere ‘lo stalliere del Re’, Luciano Moggi, fece un patto con il nemico che si affacciava sul mercato in maniera prepotente, Silvio Berlusconi, e strinsero l’assedio Moratti e l’Inter.
Successivamente è arrivato suo figlio, Andrea Agnelli, che ha ereditato lo stesso tipo di status mentale, quella hybris che l’ha portato a vincere 9 scudetti consecutivi, ma che l’ha portato a fare una scommessa insostenibile che l’ha costretto ad andare oltre le regole. L’hybris è quella che va pulita fino in fondo, ma c’è un altro morbo che affligge il calcio italiano: il Lotitismo. In questi giorni, in cui si ragiona su quanto accaduto alla Juventus ed i club in affari con essa, Lotito da Senatore ha fatto il gioco delle tre carte lavorando come Parlamentare e come Presidente e riuscendo ad emettere un emendamento che consentirà alle società di Serie A che non hanno avuto benefici come altri settori, che i debiti fiscali possono essere spalmati in 60 comode rate senza interessi. In più, stanno cercando di ottenere un allungamento della Legge Melandri per portare i diritti TV a 5 anni, un vero e proprio blitz a favore del calcio.
Questa proposta di legge è stata proposta da tutti, PD, Forza Italia, Fratelli d’Italia, tranne uno: Matteo Renzi. Lui vuole andare in Parlamento ad attaccare quest’emendamento. Parliamo di cose che fanno gridare allo scandalo e alla vergogna. Nel frattempo, esce fuori il bilancio del Napoli con Calcio e Finanzia che racconta dell’assemblea di ottobre che ha approvato il bilancio e il Napoli perde, ancora una volta, oltre 50 milioni di euro per un ammontare di 130 milioni in 3 anni. Quando vi dicevo – e mi avete augurato la morte – che era obbligatorio quello che stava facendo De Laurentiiis, cioè chiudere il rubinetto era per non avere grandi debiti, perciò non è alla canna del gas, finanziariamente non è alla frutta, patrimonialmente è messo bene. Sapete perché? Dal 2004 al 2022, in 18 anni di gestione, il Napoli sta a -1 milione, cioè ha raggiunto l’equilibrio tra costi e ricavi, riesce a non perdere. I rubinetti erano il monte salari ed è così che è riuscito a potenziare la squadra e ringiovanire la rosa con il risultato di essere primi in classifica a +8 dalla seconda. De Laurentiis mostra ancora una volta una vision che, finora, è mancata a quasi tutti i presidente di Serie A”.
Fonte: Radio Napoli Centrale