Dopo aver assistito da spettatore all’impresa della sua Corea con il Portogallo, Minjae l’ha buttata sull’ironia. Come sempre: «La difesa ha funzionato talmente bene senza di me che alla fine mi sono chiesto se fosse il caso di fare un’altra pausa con il Brasile…». Eccolo, Kim: il Mostro. Ma anche un mostro di simpatia che, scherzi a parte, sta tenendo un’intera Nazione con il fiato sospeso: il fastidio al polpaccio destro accusato all’esordio con l’Uruguay di Olivera ne ha prima condizionato la prestazione con il Ghana e poi lo ha costretto a guardare in occasione della sfida decisiva per la qualificazione con i giganti di Cristiano. Un’autentica sofferenza, certo, ma l’incubo s’è poi trasformato in una favola e ora in ritiro non si fa che parlare di lui e della possibilità di ritrovarlo domani con la Seleçao al centro della difesa: tutti, a cominciare dal ct Bento, lo ritengono indispensabile. Altro che pausa-bis: «Vediamo come va, ma credo di poterci essere». Proprio così: le risposte sono soddisfacenti e le chance di vederlo in campo dal primo minuto notevolissime. E poi, sia chiaro: «Giocherei anche se fossi strappato». Sembra un’altra delle solite battute e per sua fortuna è soltanto un problemino, ma questa volta vale la pena prenderlo in parola. Fonte. CdS