Cosa rischia la Juve in Europa? Dipende dal fascicolo della procura di Torino. Quando Nyon potrà consultarlo, avrà un’idea delle presunte violazioni al Fair play. Dovranno essere molto gravi per provvedimenti estremi. Intanto la Commissione di controllo finanziario Uefa ha deciso di non perdere tempo: procederà senza aspettare l’inchiesta italiana. Il che non significa scindere le due inchieste, col rischio di avere informazioni incomplete. Il contrario. Gli inquirenti collaboreranno, si scambieranno documenti e informazioni. I lavori andranno in parallelo. Ma non è escluso che, se la Uefa ravviserà violazioni, prenderà provvedimenti anche prima della Figc. Da Nyon trapela però cautela assoluta: non tutto quello che ha rilevanza penale ha conseguenze sportive.
Inchiesta autonoma Uefa e Figc hanno un obiettivo in comune: la verità veloce. Ideale sarebbe una decisione entro maggio, per le iscrizioni a campionato e coppe. La Commissione, presieduta dall’americano Gulati, lavorerà con Consob, giudici di Torino e procuratore federale. Potrà chiedere informazioni alla Juve, inviare ispettori dai dirigenti oppure convocarli a Nyon. Un’indagine autonoma. Perché, oltre alla questione “licenze” della Figc che consentono l’amissione alle coppe, c’è la questione “fair play finanziario”, con le regole per i bilanci dei club nelle coppe.
“Settlement” a rischio Se emergesse che i conti sono stati alterati con dolo, una sanzione sarebbe inevitabile. La Juve in deficit ha firmato un “settlement agreement” con l’Uefa. Una multa di 23 milioni, ridotta però a 3,4 milioni se entro tre anni (2024-25) i conti torneranno in regola. Inoltre, limitazioni alle rose (fino al ’25-26 solo 23 giocatori in lista) e al mercato (a meno che il saldo sia positivo). Infrazioni più serie, però, porterebbero all’annullamento dell’accordo e a sanzioni pesanti. Fonte: Gazzetta
Rilevanza per l’Uefa Si diceva, però, cautela. Esempio: la Juve potrebbe non aver informato la Consob, o aver contabilizzato spese nell’anno successivo. Comportamenti penalmente gravi, ma meno rilevanti per la Uefa. I bilanci sono analizzati su base triennale: se i conti del 2020 sono spostati al 2021, cambia poco. I parametri sono altri. Anche per le plusvalenze discorso complicato. Servono prove schiaccianti (e molto difficili) di alterazioni dei valori. Le intercettazioni, poi: se un d.s. dice di puntare a una plusvalenza, non commette per questo reato. Il discorso cambierebbe in caso di “nero”, di società offshore con le quali pagare stipendi nascondendo le perdite. La lista di sanzioni è ampia: penalizzazioni, trattenuta premi Uefa, limiti alla rosa e al mercato, squalifica dai tornei (in teoria anche in corso). Soltanto la procura di Torino ha i documenti per capire che strada prenderà l’indagine Uefa e le possibili conseguenze sulle coppe della Juve.