Danilo Pagni (DS): “Lobotka, Gattuso ne parlava bene ma io non ero convinto”

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A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Danilo Pagni, direttore sportivo

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 “Il mio libro? Non svelo segreti perché non ho la presunzione di insegnare nulla a nessuno. Ho introdotto l’osservazione dell’allenatore che non l’ha mai trattata nessuno. L’osservatore è colui che deve aver studiato conoscendo le terminologie tecniche e tattiche. Queste cose si studiano nei corsi d’allenatore e in quelli d’osservatore. Devi avere una preparazione completa. La bravura non è solo saper descrivere, ma saper convincere dando delle certezze.
Andai a vedere Lobotka quando giocava al Celta Vigo e non ero convintissimo di lui, scrissi “Attualmente non è da Milan”, Gattuso già me ne parlava bene, ma io lo vedevo un po’ arrotondato. Lobotka mi dava l’impressione ancora di non essere un giocatore da Milan, ma oggi a distanza di 4 anni ha fatto il vaccino tecnico del campionato italiano. Quando presi Pobega al Milan qualcuno disse che fosse un po’ acerbo, ma se il giovane non ha pressioni esterne non viene formata la sua personalità. Kim e Kvaratskhelia? Il Napoli è stato bravissimo a prendere il georgiano, ma a mio avviso al di là di questo grandioso acquisto, il capolavoro nel capolavoro è stato prendere un difensore asiatico che ha garantito delle performance di alto livello. Poi il dirigente sportivo lo prende e l’allenatore lo esalta. Ho una simpatia per il Napoli che ci sta divertendo ed è un orgoglio per l’Italia e per il sud. In questo periodo in cui noi italiani siamo spettatori al Mondiale, vedere il Napoli giocare così è un piacere. Stiamo percorrendo una strada sbagliata dopo le due mancate convocazioni. Una volta essere convocati in Nazionale era qualcosa di epocale, adesso sono convocati tutti. Si deve emulare attraverso lo scouting puro dove chi sbaglia meno è più bravo”.
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