Cento e più gol, traguardo azzurro che si può ripetere. Rafa aprì la pista

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In principio fu Rafa Benitez, l’uomo che portò il Napoli oltre quota cento (gol): gli piacque talmente tanto, che ci riuscì per due volte nel suo biennio, infarcito anche di una Coppa Italia e di una Supercoppa, che non sono dettagli. Poi toccò a Sarri, che andò persino oltre, e comunque rientrava nel club dei «centenari». Ora, può essere, se le proiezioni venissero rispettate – non sono elettorali, qui parlano le statistiche – che Luciano Spalletti faccia l’identico percorso dei predecessori. I cinquantasette gol, è scritto nei tabulati, sono stati distribuiti con generosità: venti nelle sei partite di Champions (media di 3,33); gli altri trentasette nelle quindici di serie A (un più modesto – si fa per dire – 2,46). E miscelando l’uno e l’altro, viene fuori un 2,71 che trascina al luna park, perché nelle corde del Napoli, atteso da altre ventitré partite di campionato e almeno di due di Champions e una di Coppa Italia (ma almeno, eh) grappoli di gol che lo spingerebbero su livelli tridimensionali, bel al di là della soglia dei cento. Ma questo è un gioco autunnale, ovvio, mentre chi invece si è messo a fare terribilmente sul serio è stato Giovanni Simeone, in arte il cholito, sei gol in soli 386 minuti, un bomber con la sveglia incorporata: ogni ora (64′ per la precisione) c’è uno squillo. Fonte: CdS

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