Uno Zielinski formato mondiale anche e soprattutto grazie a Luciano Spalletti, ai mesi di lavoro nel Napoli. Lo scorso anno si perse a metà stagione, arrivarono prestazioni deludenti e critiche, ma c’era un problema: quello della posizione in campo, evidenziato da Spalletti nel giorno del raduno a Dimaro. E così Zielinski ha letteralmente fatto un passo – o qualcuno in più indietro – con il passaggio da mezzapunta a centrocampista, sempre con la libertà di attaccare e segnare. Questo ha avuto ovviamente un positivo effetto sulle prestazioni al Mondiale, premiate con la rete nella seconda partita di un girone che sembrava molto complicato. E invece, a 90 minuti dalla fine del mini torneo, la Polonia di Piotr (e Milik) è in testa, con un punto in più rispetto all’Argentina. E l’ultima gara sarà proprio quella contro la Seleccion di Messi, in calendario mercoledì 30 novembre. Uno Zielinski così è un patrimonio ritrovato per il Napoli, che aveva prolungato il contratto del polacco inserendo una clausola da 100 milioni. Difficile che qualcuno la paghi, intanto Spalletti e De Laurentiis si godono il ritorno sulla scena di un top player.
Il Mattino