Mentre Ferlaino sfilava via dai Quartieri Spagnoli, davanti al murales di Diego è giunta una delegazione del Napoli con il vicepresidente azzurro, Eduardo De Laurentiis, che ha portato una composizione floreale tutta azzurra con al centro dei fiorellini bianchi a scrivere D10s. Visibilmente emozionato De Laurentiis junior è poi scappato via. Toccanti i saluti istituzionali, ma è la partecipazione incessante del popolo maradoniano che, emozionato, ha creato emozione. Napoletani e argentini abbracciati incrociando cori, magliette e bandiere. «Se siente, se siente, Diego està presente», il coro dei tifosi arrivati dall’Argentina per ricordare el Diez con i fratelli napoletani. Come dar torto ai maradoniani arrivati «dalla fine del mondo» (come direbbe l’altro argentino più vicino a Dio, papa Francesco). Tutto intorno la città è colorata d’azzurro come se Diego non fosse mai andato via. A Montesanto i bimbi – quelli a cui Diego dedicava ogni energia – hanno animato la Maradona Cup. Un amore trasmesso geneticamente, di papà in figlio. Sarà contento Diego per i napoletani che amava tanto, ieri in città chi vendeva i suoi gadget ha fatto affari d’oro, con prezzi raddoppiati in vista dell’afflusso di turisti. Quella scaltrezza, tutta partenopea, che Diego, in fondo, amerà anche da lassù come quando era qui, ancora tra noi.
Fonte: Il Mattino
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