A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: “C’è una vecchissima canzone nota in tutto il mondo che è Lacreme Napulitane. In realtà, oggi noi dovremmo fare un editoriale commendevole, fatto di lacrime, ma che non sono solo le nostre. A Napoli l’emozione oggi è viva perché oggi è il giorno in cui due anni fa non ci fu più, se ne andò Diego Armando Maradona. Nel giorno in cui pensiamo a lui, con l’affetto di sempre e più di sempre, l’Argentina rischia il tracollo mondiale. L’Arabia Saudita è una squadra antica, fatta come una volta, quando il calcio era diverso e quando c’erano i blocchi in Nazionale. L’Italia del ’78 aveva 9 della Juventus e mezzo Torino in panchina, i blocchi aiutano a fare la Nazionale, la grande Olanda aveva la maggior parte dei giocatori del grande Ajax. Quando una squadra non è il Brasile, l’Argentina, quelle Nazionali che attingono da un vivaio mostruosamente forte, hanno un solo vantaggio: poter sfruttare dei blocchi.
L’Arabia Saudita ha preso la squadra campione d’Asia degli ultimi due anni e l’ha trasportata in Nazionale, è una squadra che gioca da anni, che vince tutto in Asia, una squadra di campioni asiatici, una squadra organizzata. Nel giorno di Diego, Messi si gioca tutto perché se dovesse perdere col Messico, l’Argentina sarebbe fuori e per Messi sarebbe un’ingloriosa chiusura di carriera con la Nazionale e amplierebbe il divario netto che esiste con la mitica storia di Diego Armando Maradona. Ricordiamo i precedenti. Nel ’90 l’Argentina perse da Campione del Mondo in carica contro il Camerun e arrivò in finale; l’Italia nel ’94 con Sacchi perde la prima con l’Irlanda del Nord ed arriva in finale. Non so se questo per l’Argentina è ben augurante, perché l’Argentina di finali perse ne ha abbastanza. Oggi è un dentro o fuori, nel giorno di Diego.
Le lacrime non sono solo napoletane per Diego, sono quelle di ieri, di Cristiano Ronaldo che consapevole di essere all’ultimo valzer, all’ultimo tango, sa di essere ad un passo dalla storia. Quel passo che ha compiuto ieri sera tirando un rigore, segnando, Ronaldo assume un altro record: l’unico giocatore della storia ad aver segnato in 5 Mondiali diversi. Il suo Portogallo è pieno di talento, ma non può tenere fuori gente come Leao, l’allenatore deve correggere il tiro. Le altre lacrime sono quelle di Neymar che si fa male e chissà quando potrà rientrare data la distorsione alla caviglia. Il Brasile di ieri fa ben pensare per il prosieguo, anche se ho dei dubbi; l’Inghilterra fa ben sperare come finalista degli Europei ed ha numeri importanti dalla sua parte; la Spagna ha più gioco di tutte; e poi c’è la Francia che ha l’attaccante più forte di tutti ed una squadra di grande livello, ma anche qui ho qualche dubbio”.
Fonte: Radio Napoli Centrale