Tournée in Turchia, ecco il piano in attesa dell’ok definitivo
La sosta aiuterà Rrahmani e Kvara Dal 4 gennaio sarà un tour de force 7 gare in 31 giorni
La Turchia non è poi così lontana e un viaggetto, con questo tempo, meglio non negarselo: la stagione delle piogge è cominciata, il freddo è in arrivo, la sosta è lunga (e tanto: 41 giorni al 4 gennaio, il d-day del campionato) e un ritiro, piccolo e salutare, va attrezzato. Ma per organizzarlo, servono accordi, contratti, disponibilità altrui per le amichevoli e un programma che consenta di far scivolare via due settimane agevolmente: l’albergo c’è, ovviamente (il Regnum Carya), le avversarie anche (il Crystal Palace e/o il Fulham, oltre al Fatih Karagümrük di Pirlo) e dal primo al 12 dicembre c’è pure la possibilità di allenarsi con un clima invitante e di fare due amichevoli, eventualmente aspettando quella da disputare in Italia. Servono le firme, ma sembrano dettagli: entro il fine settimana si dovrebbe decidere, con tanto di contratto e di prenotazioni.
GLI AMICI. A Napoli, aspettando il Natale, ci sarà poi la possibilità di farsi gli auguri che due amici del passato: il 17 dicembre, che cadrà di sabato, può valere la pena dedicarsi un’ora e mezza di nostalgia con Pepe Reina e Raul Albiol, due degli uomini che avviarono con Benitez il progetto di europeizzazione, ora riferimenti del Villarreal. La sosta però ha una funzione terapeutica e a qualcosa servirà: Amir Rrahmani s è fermato a Cremona, nei minuti finali, il 9 ottobre scorso e la «lesione del tendine dell’adduttore lungo della coscia sinistra» gli è costato già nove partite, che sono tante per chi si era conquistato la fiducia d’un ambiente intero. Khvicha Kvaratskhelia, invece, s’è dovuto arrendere dopo la trasferta di Liverpool ma anche per lui, come per Rrahmani, la situazione va migliorando, la pausa diventa un’alleata e un giretto a Tblisi, casa sua, è stata utile per starsene un po’ con i bambini dei suoi luoghi d’infanzia.
CHE ANNO (NUOVO)! Il ritiro è nei fatti, manca semplicemente un comunicato che ne ufficializzi la partenza, ma il «richiamo» è una necessità, perché nel 2023 il Napoli – e pure tante altre – non avrà tempo per oziare: il 4 a San Siro con l’Inter, l’8 a Genova con la Sampdoria, il 13 al «Maradona» con la Juventus, il 17 sempre a Fuorigrotta con la Cremonese per la Coppa Italia, il 21 all’Arechi per il derby con la Salernitana, il 29 per dare il via al girone di ritorno e con la Roma di Mourinho mica con un’avversaria qualsiasi, il 5 febbraio a La Spezia, ma praticamente in sintesi sette partite in trentuno giorni.