De Laurentiis spacca la Lega Calcio: con il Napoli altri sei club disertano l’assemblea
Aurelio De Laurentiis spacca la Lega Calcio. Il patron azzurro si lamenta per i ritardi sull’inizio dei lavori, per i folti capannelli informali dei presidenti nei corridoi di via Rossellini e per il mancato accordo sull’elezione del nuovo consigliere di Lega (in corso la figlia del proprietario dell’Empoli, Rebecca Corsi). A quel punto, dopo aver atteso un’ora l’inizio dell’assemblea, il numero uno del Napoli ha sbottato e ha deciso di disertare i lavori della Lega dopo aver proposto la necessità urgente di allargare i componenti del consiglio direttivo di Lega (ora ci sono solo 4 club e il patron del Napoli ne vuole almeno il doppio). La Fiorentina lo ha subito seguito. E qualche attimo dopo anche altre 5 società hanno deciso di andare via, sia pur per motivazioni diverse. De Laurentiis aveva due appuntamenti in agenda ieri: la visita sul set di Carlo Verdone a Roma, per la presentazione della seconda serie di Vita da Carlo e l’assemblea di Lega Calcio a Milano dove all’ordine del giorno c’erano l’elezione del consigliere al posto di Giulini, la presentazione di una bozza di riforma dei campionati, partendo dal fatto che i presidenti non ne vogliono sapere di ridurre il format da 20 a 18 squadre e il piano per richiedere al governo un ulteriore proroga dei pagamenti di oltre 500 milioni di tasse (fra Irpef e contributi sospesi per il Covid). De Laurentiis ha optato per la partecipazione all’assemblea di Lega, guidata da Lorenzo Casini, alla cui elezione De Laurentiis ha avuto un ruolo chiave: ma qualche istante prima dell’inizio dei lavori, ha deciso di lasciare la sede di via Rossellini in polemica con gli altri club. Non solo il Napoli: anche Roma, Juventus, Inter, Milan, Fiorentina e Monza sono usciti dalla sede della Lega. Mentre il Torino non si è presentato. L’assemblea è in seguito cominciata con 12 società presenti. «I motivi che hanno portato le squadre a non partecipare era il non aver raggiunto un’intesa su alcune questioni all’ordine del giorno, in particolare l’elezione del consigliere», spiega Casini per smorzare la tensione. Alla fine l’elezione del nuovo consigliere è slittato. Mattino.it