Caso arresto D’Onofrio – AIA, Nicchi non ci sta e scrive una dura lettera a Trentalange
Il caso dell’arresto del procuratore capo dell’AIA, Rosario D’Onofrio, è destinato a procurare strascichi ancora per un pò di tempo. L’ex presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Nicchi, infatti, scrive una dura lettera all’attuale presidente Alfredo Trentalange, come riportato da La Gazzetta dello Sport.
“Adesso è l’ex presidente dell’Aia Marcello Nicchi a farsi sentire con una lettera, dura quanto chiara, rivolta a Trentalange e al Comitato nazionale”.
In una recente riunione con i presidenti dei comitati regionali e di sezione, Trentalange ha dichiarato che D’Onofrio è stato nominato componente della Commissione disciplina nazionale, sotto la gestione del presidente Nicchi. Ma Nicchi non ci sta e scrive a Trentalange:
«Che nella riunione del marzo 2009 (…), il nominativo di Rosario D’Onofrio, presentato come ufficiale dell’Esercito, fu da te proposto» e «che prima della tua segnalazione nessuno di noi, tranne il componente Iori, lo conosceva, ma neppure l’aveva sentito nominare per pregresse attività nell’Associazione», «che Iori espresse riserve sulla tua proposta», «che fu decisa la nomina dell’associato D’Onofrio in posizioni non apicali» e «che tale decisione fu deliberata all’unanimità e quindi anche con il tuo voto».
Intanto, la Procura federale studia il fascicolo arrivato dall’Aia, unitamente alle carte della Procura di Milano, nella speranza di trovare notizie importanti anche sul fronte sportivo. Mentre ieri è il Comitato nazionale Aia ha revocato benemerenze e premi precedentemente attribuiti a D’Onofrio, oltre che la carica di procuratore arbitrale.
La Gazzetta scrive che invece
“sembra non venga più commissariata la sezione di Cinisello Balsamo, quella di D’Onofrio, ma solo deferito il presidente”. IlNapolista