Napoli da sprint. Ecco il piano per non riaprire la lotta scudetto

Mai nessuno ha perso il titolo da +8 dopo 15 turni. In Turchia per sfruttare clima e test a crescere I segreti anti infortuni per sfidare al top Inter e Juventus

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Una fuga da preservare – magari anche attraverso il ritiro in Turchia – con un vantaggio che deve far paura alle altre e non certo al Napoli capolista. Lo dice la storia, perché l’ultima volta che dopo 15 turni una squadra aveva otto punti di vantaggio sulla prima inseguitrice (Juventus 43 punti, Napoli 35 nel 2018/2019) poi lo scudetto è andato a chi era davanti e così è stato anche per il Milan (1998/99) e la Juventus (2001/02 e 2015/16) che a questo punto del campionato avevano sei punti di vantaggio sulle seconde. Dunque, c’è un patrimonio da non dilapidare evitando rimonte clamorose come quelle di Lazio (-9 dalla capolista alla 26à giornata nel 1999/00) e Juventus(-11 dalla capolista alla 10à giornata nel 2015/16).

 

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Prevenzione Numeri da studiare con attenzione in vista della ripresa del campionato quando, tra il 4 ed il 12 gennaio, il Napoli avrà di fronte Inter e Juve (oltre alla Sampdoria). Proprio per questo motivo sarà ancor più importante mettere subito il turbo, come si augurano di fare Spalletti ed il preparatore atletico Sinatti. Per riuscire in una nuova partenza bruciante si è scelto di andare ad Antalya, dove il Napoli dovrebbe soggiornare leggermente meno del previsto (una dozzina di giorni) con l’obiettivo di svolgere un lavoro di “rifinitura” perché quello in Turchia non sarà un ritiro in tutto e per tutto assimilabile a quello estivo. Dunque, si lavorerà in maniera diversa rispetto a quanto fatto in estate a Dimaro prima e Castel di Sangro poi anche se non ci si discosterà da alcuni principi generali che per Spalletti sono sacri. Innanzitutto, la prevenzione perché da lì nasce tutto o quasi e non è un caso se il Napoli tra le big è la squadra che ha avuto meno infortuni e soprattutto soltanto un paio di problemi muscolari (Osimhen ed Anguissa) arrivati per altro in partita quando lo sforzo è massimo. Il dottor Canonico, responsabile dello staff medico, da questo punto di vista è attentissimo e cura con dovizia di particolari anche l’alimentazione dei singoli calciatori.

 

Il clima Ogni fattore sarà tenuto in debita considerazione, compreso quello climatico. Il Napoli ha scelto Antalya per il suo clima secco ma è ovvio che non si potrà chiedere ai calciatori di “copiare ed incollare” gli sforzi fatti a luglio in montagna. Dunque, si suderà ma con moderazione anche perché tra estate ed inverno cambia pure il sonno e dunque la capacità di recupero. Di certo, Spalletti è un convinto assertore del fatto che bisogna lavorare con qualità, a prescindere dalla “forza specifica”. Non per forza bisogna fare tutto con la palla, ma il terreno di gioco resta “salutare” perché permette di curare la condizione fisica divertendosi con l’attrezzo del mestiere: dunque, anche in Turchia si vedrà la squadra sostare a lungo sul rettangolo verde non solo per le sedute tattiche ma anche per delle esercitazioni a tutto campo che in realtà sono più utili a Sinatti per monitorare Osimhen e compagni che allo stesso Spalletti per valutarli tecnicamente.

 

I test Quest’estate lo staff azzurro ha fatto qualcosa di eccezionale riuscendo a portare tutti allo stesso livello di condizione molto presto nonostante i vari Kim, Simeone, Raspadori e Ndombele – solo per citarne alcuni – siano arrivati in momenti diversi della preparazione. Di ritorno da Antalya, a metà dicembre, bisognerà riuscire a fare lo stesso con i reduci del Mondiale ma intanto in Turchia ci sarà già un gruppo molto ampio con il quale lavorare e che dovrà migliorare la “gamba” di giorno in giorno. Per questo sono in fase di allestimento tre amichevoli: una dovrebbe vedere il Napoli sfidare il Fatih Karagümrük di Andrea Pirlo mentre si sta ragionando su un paio di test con formazioni inglesi che dovrebbero scegliere anche loro la Turchia per “svernare”. Così, la difficoltà delle partite sarebbe crescente proprio come ci si augura sia la condizione in vista della ripresa delle ostilità.

G. Monti (Gasport)

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