La sosta. Uno stop anomalo di 50 giorni. Il Napoli può staccare la spina e ricaricare le pile e questo rappresenta un vantaggio perché gli azzurri potranno riposare dopo tre mesi vissuti ad altissima intensità. Spalletti è abituato a gestire la lunga sosta perché quest’esperienza l’ha già vissuta dalla sua seconda stagione (2011-2012) alla guida dello Zenit San Pietroburgo quando nel campionato russo venne introdotta la pausa invernale di tre mesi. Un altro aspetto che può giocare a favore del Napoli è rappresentato dal fatto che al Mondiale saranno presenti solo 5 azzurri, un numero inferiore rispetto a quello delle altre squadre impegnate nella lotta per il vertice. Finora a livello psicologico il Napoli è riuscito a gestire al meglio il doppio impegno, ma non è semplice giocare ogni tre giorni e mantenere immutato il rendimento: gli azzurri si cono riusciti grazie alle rotazioni di Spalletti che ha impiegato tutti gli uomini della rosa, ma ora uno stop sarà importante sia da un punto di vista mentale che fisico per presentarsi alla ripartenza nelle migliori condizioni.
Il Mattino