“Il Mattino” vota gli azzurri: Lozano spacca la partita, Anguissa di potenza, Raspadori in ombra
Dieci e lode. È la decima consecutiva, come il Napoli di Sarri. 75% per cento di possesso palla, nel primo tempo, ma senza, in pratica, calciare in porta. Meno male che ha sfruttato quel poco che gli è stato concesso da un’Empoli disegnato all’italiana: ognuno sfrutta la sua arte. La svolta è l’ingresso di Lozano, all’improvviso Speedy Gonzales. Arriva il rigore concesso da Pairetto che sblocca una bella matassa. Poi è tutta in discesa.
6,5 Meret
Non fa nulla per tutta la partita, poi tipo scossa elettrica gli piove addosso un contropiede di Bajrami che lui respinge come se nulla fosse. Mica è semplice visto è che è già il 92’ di un pomeriggio passato praticamente a oziare. Anche perché davvero l’Empoli lo specchio della porta non lo vede mai.
6,5 Di Lorenzo
Lavora nella catena con Anguissa e Di Lorenzo, trovando diversi cross preda della difesa toscana, anche se sfiancando Parisi e Bandinelli. Un lavoro che porta i suoi frutti: da lì nascono le azioni che portano alla vittoria azzurra e non è un caso che il suo passo non patisca mai un’amnesia o un rallentamento.
6 Ostigard
Primo tempo di noia per un marcatore che non ha nessuno da marcare. L’Empoli cerca di rado la sortita, spezza la linea quando serve e lo fa con il giusto tempo. Spende un giallo per un fallo tattico: lettura perfetta perché ferma una potenziale occasione con l’Empoli che sembrava lanciato verso Meret in un 3 contro 3.
7 Kim Min-Jae
Impone da subito la sua fisicità a Satriano, cerca di dare appoggio alla manovra in tutte le situazioni di palla coperta. Fino al finale esce sempre col giusto tempismo, trovando l’anticipo perfetto. Poi fa solo tutto con ordine: quando l’Empoli resta in dieci resta solo da sospirare e pensare al Mondiale che si avvicina.
6,5 Mario Rui
Cerca tanti palloni verso Osimhen per dare al nigeriano l’alternativa rispetto alla palla in verticale che stenta ad arrivare. Nella ripresa, riesce a costringere Haas e Stojanovic a strapparsi il polmoni ma lui dà una spinta costante sulla sinistra: difensore, certo, ma anche quinto a creare superiorità.
7 Anguissa
Gioca, stabilmente, da trequartista aggiunto, sguardo rivolto verso la porta, sfrutta la fisicità per creare spazi nella estremamente nutrita difesa dell’Empoli. La sua potenza nel finale consente di tenere alto il baricentro poi, piano piano, un po’ di stanchezza toglie lucidità. Ma è un continuo mulinar di gambe qui e là per il campo.
6 Lobotka
Zanetti lo fa seguire dal baby Baldanzi praticamente in ogni parte mentre lo slovacco guida la pressione del Napoli uscendo sistematicamente sul play empolese. Manca la velocità negli ultimi metri, ma riesce sempre a pulire tutti i palloni ed abile anche in fase di copertura del rombo empolese.
6 Ndombele
Trova bene i tempi dell’inserimento, non quelli dello spazio per la conclusione, fino alla mezz’ora. Si innesta bene nel monologo azzurro del primo tempo, quando spesso scambia anche la posizione con Anguissa: nella ripresa si vede meno e sbatte sul muro toscano anche perché la condizione è quella che è.
6,5 Politano
Trova subito il ritmo sulla catena di destra, creando le intersezioni che consentono ad Anguissa e Di Lorenzo di inserirsi, mentre costringono Bandinelli al primo giallo della gara. Esce dopo un’ora di gioco, meritando più della sufficienza dopo un bel duello con Parisi che pure male non se la cava.
7,5 Osimhen
Luperto lo segue come un’ombra e la compattezza dell’Empoli nella prima parte di gara gli nega la possibilità di giocata in area. Il Napoli lo cerca sul corto e sul lungo, ma vien fuori e diventa determinante. Rigore procurato, spazio aperto in occasione del gol di Zielisnki, la forza per abbassare sempre l’Empoli.
5,5 Raspadori
Gioca più accanto ad Osimhen che in asse con Mario Rui, lasciando campo anche agli inserimenti di Ndombele. Un’ala che gioca da rifinitore, creando a Stojanovic la necessità di scivolare al terzino. A lungo in ombra, il primo tiro nel finale del primo tempo. Esce per creare un diverso equilibrio tattico.
6,5 Zielinski
Con Akpro è un duello di forze fresche ma più che le energie fisiche sembrano quelle mentali un po’ sopite di questo tempo. Sbaglia passaggi semplici ma poi ogni volta si rialza con i suoi soliti scossoni. Ed è un suo inserimento che mette a riparo il Napoli dal batticuore nel finale: un tap-in che non sempre trasforma.
7,5 Lozano
Si piazza al posto di Politano e si presenta con un cross con Parisi che non riesce a frenarlo. Cambia il volto della partita con le sue incursioni. Davvero sembra Speedy Gonzales. Trasforma il rigore anche se non calcia benissimo ma Vicario e poi il suo assist al bacio per il 2-0 di Zielinski.
6,5 Elmas
L’eroe di Bergamo si ripiazza ancora una volta nel tridente dove aiuta soprattutto nel sostegno della nuova cerniera di sinistra, con Zielinski: Stojanovic ha molti più grattacapi con lui che con Raspadori. Poi col Napoli in superiorità, riduce le sue corse all’indietro. Spregiudicato e rinvingorito.
sv Demme
Non serve a nulla metterlo in mezzo quando ormai è tutto già in archivio. Però è indubbio che davvero ora è l’alter ego di uno dei pochi che togliere dal campo è davvero assai simile a un peccato capitale. E quindi, giusto che racimoli solo briciole. Si piazza là nel mezzo, e tocca tre palloni. Null’altro.
sv Simeone
Ha perso il Mondiale, certo, ma non l’entusiasmo. Anche se non riesce a mostralo visto che entra davvero quando mancano pochi secondi alla fine, giusto per giocare i 4 minuti di recupero che Pairetto assegna. Lui si piazza prima punta e sogna il pallone per far festa. Che non arriva. Se lo sarebbe mangiato.
Fonte: Il Mattino