A Bergamo il macedone preferito a tre “lussuose” soluzioni

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A Bergamo, dovendo rinunciare all’ultimo istante ad un uomo tutto dribbling con il quale aveva persino preparato la partita, Spalletti si è trovato solo con sé stesso: poteva andare sul «banale» e rifugiarsi in Raspadori; poteva rischiare con Lozano e Politano; ha voluto Elmas, che lo ha ripagato. In Champions, per sublimare il turnover e premiare chi si sacrifica quanto gli altri ma gioca di meno, contro i Rangers ha puntato su Ostigard in difesa, debuttante che se ne è andato allo «sbaraglio» ed ha brindato con gol. Il Var, in versione occhio di lince, gli ha cancellato la prodezza ad Anfield, qualcosa da raccontare in giorno a figli e poi ai nipoti. A Bergamo, Ostigard se ne è tornato in panchina ma a fine partita è andato a festeggiare sotto la curva dei propri tifosi: via la maglietta, via anche i pantaloncini e passeggiata a torso nudo a dieci gradi. In Norvegia è abituato ad altro, ovvio. Fonte: Cds

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