Lobo palle recuperate, pressing e serpentine: un riferimento costante per i compagni
Come se ad un tratto si fosse spenta la luce. Il ko arriva quando Lobotka diventa spettatore. Tre minuti dopo la sostituzione segna Salah e nel finale il Liverpool raddoppia. La dolce sconfitta, che non ferisce, certifica l’importanza dello slovacco, il regista moderno che diventa maestro anche ad Anfield. Non si contano le palle recuperate e le pressioni vincenti a tutto campo, le serpentine per uscire dalla morsa dei Reds, le giocate di altissima classe, l’esterno usato per camminare col pallone a spasso. Spalletti non ha mai rinunciato a Lobotka e lo ha risparmiato solo nel finale in vista della partita di sabato contro l’Atalanta.
MAESTRO. Senza Lobotka, che è insostituibile, il Napoli si è abbassato, ha concesso campo e corner al Liverpool, mentre Lobo rifiatava in panchina, recuperava dopo aver corso tantissimo, incollato (spesso) a Firmino ma poi anche rincorso per tutta la partita dal brasiliano e da ogni avversario che provava invano a fermarlo. Con la sua solita corsa a tagliare gli altri, in diagonale, Lobotka si è caricato il Napoli sulle spalle, ha chiesto ai compagni di inseguirlo, ormai si sente sempre più leader e ha consigli per tutti, come quando nel primo tempo ha invitato Ostigard a giocare la palla corta piuttosto che lanciarla lunga a sinistra con qualche errore.
COMPLETO. Lobo è stato costante nella sua ricerca della palla e degli spazi, riusciva ogni volta a smarcarsi, in appoggio è stato impeccabile, sapeva sempre dove posizionarsi e come creare luce tra sé e i compagni. Ha toccato tantissimi palloni, non si contano errori, ha costretto gli avversari a fermarlo solo con falli, nel finale prima di uscire ci ha anche provato con un tiro di destro dal limite sporcato dalla stanchezza. Spalletti lo ha risparmiato per gli ultimi dieci minuti (come Kvaratskhelia) e, sarà stato un caso o forse no, il Napoli dopo il cambio ha perso certezze, si è abbassato, ha subito dopo tre minuti il gol di Salah e ha faticato a rialzarsi. fonte: CdS