Luciano Spalletti “tranquillizza” i tifosi su Kvara

Il tecnico del Napoli si proietta già al match di Bergamo contro l'Atalanta

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Un allenatore e un uomo felice. «Bisogna fare un applauso speciale alla squadra per questo filotto di partite». Tredici vittorie consecutive, record nella storia del club. «Dico grazie ai ragazzi, meritano tantissimi elogi. Che orgoglio». Luciano Spalletti, 63 anni d’età e quasi 30 in panchina, sembra un coetaneo dei suoi giocatori: il sogno nel cuore che lo stadio urla – cioè tornare campione – ha rinvigorito tutti.

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Ma sia chiaro: «Abbiamo concesso un po’ troppo per quelle che sono le nostre possibilità…».

Vietato abbassare la guardia. E anche fidarsi troppo: «I complimenti fanno piacere, ma questo ti crea difficoltà nella gestione di certi momenti. Chi dice che a Roma puoi solo vincere ti vuole male. Titoli come quello servono a fregarti».  
OCCHIO, RAGAZZI. E allora, la tredicesima meraviglia. Dalla Lazio al Sassuolo, passando per la Champions. «La squadra merita un plauso, dicevo, perché ormai tutti vogliono interrompere la nostra corsa e nessuno ti regala niente. Gli avversari preparano le partite con attenzione e disponibilità doppie, e atteggiamenti ancora più importanti». Non è un caso, quindi, che dopo la carezza arrivi una ramanzina per le occasioni concesse: «Siamo riusciti ad andare subito in vantaggio e poi non ho visto la solita puntualità. Può darsi che sia fisiologico. La partita l’abbiamo sempre tenuta in pugno, ma un episodio può condizionare il risultato».  

OSI&KVARA. Detto questo, però, Spalletti è un allenatore fiero: «Sono orgoglioso di questo gruppo un po’ per tutto: è fatto da veri professionisti e da ragazzi che si divertono e che allo stesso tempo puntano un obiettivo. Si allenano con grande disponibilità, vogliono sempre trovare cose più importanti».

Focus sui singoli: «Mi sembra che Osimhen stia facendo passi in avanti: ha molti margini perché le sue possibilità e i suoi guizzi non sono accessibili a un calciatore normale. Poi oggi non si è tolto la maglia, ma avrebbe voluto…».

E ride. «Kvaratskhelia è perfetto, sa fare tutto».

Ieri è uscito con il ghiaccio sulla gamba. «Ha preso una botta ma voleva continuare». Nulla di grave.

IO E LA STAMPA. A proposito di Bergamo: sabato, dopo la trasferta di Anfield che vale il primo posto nel girone di Champions, si gioca al Gewiss. «Sarà la partita più difficile: da quello stadio sono in pochi a tornare con risultati positivi. Bisogna essere più bravi di sempre». A proposito di bravura: gli chiedono se per caso abbia la percezione di non vedersi riconosciuto il giusto merito, in Italia, e lui risponde così: «In fondo ognuno merita ciò che ha dimostrato, chi usufruisce di una stampa migliore e chi peggiore. Tutto il tempo, io, lo uso per l’allenamento». 

Fonte: CdS

 

 

 

 

 

 

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