L. Spalletti: “La Roma? Metteremo in campo le nostre qualità. Sono uno fortunato e vi dico il perchè”

Il tecnico del Napoli elogia anche il super allenatore Mourinho

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L’elogio a Mourinho, che non ha mai battuto, e alla Roma ma innanzitutto la grande fiducia sulla forza del suo Napoli: Spalletti ha ripetuto più volte questo aspetto alla vigilia della supersfida dell’Olimpico.

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«È una delle partite più belle del calcio europeo e non soltanto italiano. Dobbiamo pensare a quello che sappiamo fare noi, alla nostra forza, mettere in campo le nostre qualità, come abbiamo fatto già più volte».
Come sta Anguissa, «Non è corretto rischiarlo. Altri si sono allenati bene e sarebbe una mancanza di fiducia verso di loro che sono alle stesso livello per dare il contributo».
Le sue scelte saranno anche in base alla forza fisica della Roma? «Lo ripeto, noi penseremo a mettere in campo le nostre qualità e a farlo ancora con più velocità. Loro hanno questa caratteristica di incidere sui risultati con i calci piazzati, dipenderà da quanti ne concedi e da quello che sarà il nostro atteggiamento in fase di possesso: se tieni palla è più difficile subìre palle inattive vicino l’area».
Kvaratskhelia come reagisce ai tanti complimenti? «Non si farà influenzare, lui è un ragazzo speciale come comportamento per moralità, convinzione. Quando gli ho chiesto se avesse calciato con tranquillità il rigore, mi ha detto why not? Una risposta secca. Un atteggiamento tranquillo che ha evidenziato quando è andato a batterlo».
Teme lo scherzetto di Mourinho e lei l’ha preparato? «Arriva Mourinho, il super-allenatore, di conseguenza bisogna sempre aumentare le nostre capacità e rafforzare quello che sappiamo fare. Lui è uno di quelli tremendissimi però conta sempre molto di più quello che sa fare la squadra in campo. Mourinho fa delle cose che crea attrazione per gli allenatori, percepisco il suo saluto come quello di un amico e io faccio altrettanto. Ci sta che se la squadra avversaria è brava a fare delle cose tu modifichi qualcosa ma senza snaturarti».
Giocare molto bene è un valore aggiunto, oppure una strada obbligata da percorrere sempre per fare risultato? «La vedo dura per noi fare diversamente perché siamo fatti in questa maniera. Più si sta nella loro metà campo e più aumentano le percentuali di possibilità. Così lasci campo alle spalle? Ma devi farti trovare pronto anche sulla pallata dietro la linea difensiva, loro restano con i due attaccanti aperti per partire velocemente e bisognerà fare attenzione. Il Napoli l’ho sempre pensato così da quando sono arrivato, al tifoso piace vedere una squadra che vuole fare uno spettacolo. Napoli è spettacolare sotto tutti gli aspetti ed il calcio deve avere lo stesso biglietto da visita».
Il super attacco del Napoli sarà chiamato a un altro test contro una squadra che difende molto bene, Osimhen può essere la chiave giusta per scardinarla? «Ci sono due condizioni nella vita per essere forti: essere sicuri di se stessi o non esserlo, in mezzo c’è il nulla. Osimhen è nelle condizioni di venire scelto: ha fatto due spezzoni ed una preparazione adeguata post infortuni. Abbiamo atteso una partita in più prima di convocarlo per essere tranquilli, adesso è nelle condizioni di essere lanciato dall’inizio».
Ogni volta che torna a Roma qual è il suo pensiero ricorrente? «I pensieri belli hanno sempre il sopravvento su quelli brutti, conosco tantissime persone a Roma e sono sempre contento di tornarci, mi crea sempre molti sorrisi: non so quello che sarà dentro lo stadio ma per me resta questa idea».
Il gruppo di quest’anno del Napoli è il più unito che abbia mai allenato? «Sono un fortunato perchè ho allenato grandi squadre con grandi calciatori ed ho avuto sempre ragazzi eccezionali aperti a guardare quello di cui hanno bisogno gli altri e così tutto diventa più facile».
Fonte: Il Mattino
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