“Spalletti? È generoso, onesto e leale. Ho scoperto un uomo vero e un grande allenatore”. Sono le parole di David Pizarro che, intervistato dal quotidiano Il Messaggero, ha parlato dell’attuale tecnico del Napoli. “Mi ha cresciuto, mi ha formato. E mi sono divertito”.
Pizarro ha poi raccontato il suo primo giorno con Spalletti a Udine: “Tornavo dal Cile, dove stavo in prestito, ed ero pure infortunato. Mi presento al campo e lui stava prendendo a capocciate un muro. Si era fatto male Alberto, giocatore fondamentale per quella Udinese, che doveva salvarsi. Luciano era disperato”. Poi ancora sul rapporto con il tecnico: “Mi ha valorizzato e mi ha sempre voluto con sé. Anche in Russia. Con tutto l’affetto, però, in Russia no. Difetto? A volte sbrocca senza motivo. Abbiamo litigato una volta ad Udine. A fine allenamento mi riprende davanti a tutti e io ho abbandonato il campo”.
Continua: “Si fidava di me, mi chiedeva di saltare l’uomo nella zona centrale e io, da ex trequartista, ci riuscivo. La squadra girava intorno a me, ai miei cambi di gioco, verticalizzazioni. Ora a Napoli ha trovato il nuovo me. Lobotka è l’uomo giusto, quello che mi somiglia di più”. Poi sull’esperienza alla Roma: “Anni meravigliosi, la squadra giocava un calcio fantastico. Uno scudetto perso in Toscana: Empoli e Livorno. In allenamento era preciso, maniacale nella tattica, gli schemi, giocavamo a memoria. Un giorno Okaka si ostinava a colpire la palla di tacco. Tacco qui, tacco lì. Spalletti interrompe l’allenamento e con quell’accento toscano.. oh Stefano, i tacchi te tu lasciali fare a Totti”.
Poi proprio sul rapporto tra Spalletti e Totti: “È un qualcosa che non mi spiego. I primi anni erano culo e camicia. Poi, boh. E’ arrivato il momento che i due si facciano una bella chiacchierata”. Infine sulla sfida tra Roma e Napoli: “Due squadre spettacolari. Ad occhio, ora sta puntando su giocatori bravi nell’uno contro uno, tipo Lozano, Kvaratskhelia. La Roma andava più in verticale, tagli, sovrapposizioni, inserimenti. La Roma è forte, peccato per le assenze. Uno come Dybala non lo sostituisci facilmente. Zaniolo deve avere pazienza e fiducia in se stesso. Sarà un simbolo della Roma. Sarà una sfida tra attacco e difesa con una Roma mourinhana. Capace di interrompere il gioco avversario e farti male”.