Spalletti, l’uomo che al ritorno a Roma era profondamente cambiato
Spalletti ha vissuto due fasi alla Roma. La prima dal 2005 al 2009, la seconda invece dal gennaio 2016 al giugno del 2017. Girava per Roma a bordo di una Ford Ka scura. A volte accanto a lui c’era Totti. Dieci anni dopo lo stupore di tanti romani, e romanisti, era lo stesso quando andava in bicicletta: cantava l’inno di Venditti mentre pedalava. “Ma è davvero lui? Appena arrivato, si stabilì a Trigoria. Poi, raggiunto dalla famiglia, scelse Casal Palocco. Poche cene fuori, quasi tutte da Checco dello Scapicollo, ristorante sulla Laurentina a due passi da Trigoria. I suoi amici “pitoni”, cioè i quattro fratelli Testa, proprietari del locale, erano amici anche di Totti. Spalletti era talmente a suo agio da cenare anche con i giornalisti. Impensabile, anni dopo. L’uomo sbarcato a Roma nel gennaio 2016 era profondamente diverso. Chiunque lo incontrasse in quei mesi notava le differenze, generosità a parte. Quella non era cambiata. Il secondo Spalletti, oltre a sentire ovunque il rumore dei nemici, sentiva, con piacere, anche il rumore del mare. Con molto meno piacere andava in giro per Roma, con molta meno voglia si fermava a parlare con i tifosi. I giornalisti? Neppure a parlarne. Sentiva sulle spalle il peso della vicenda Totti anche se, ironia della sorte, a cena andava da Assunta Madre, anche in questo caso uno dei locali preferiti di Francesco.
Fonte: CdS