Le due squadre a confronto. Mou non ha tanta qualità, il Napoli non è solo Kvara
Champions contro il Liverpool e l’Ajax, andata e ritorno. Non solo Kvara, che rappresenta il valore aggiunto, la scoperta del secolo, il fuoriclasse all’improvviso: non c’è stato neanche il tempo per piangere l’addio di Insigne che si sono accesi gli occhi dei napoletani per il talento georgiano, gol e assist senza fine. Sembra quasi che il Napoli abbia disegnato la squadra perfetta per Spalletti: perfetta perché Lucio inventa un calcio negli ultimi quaranta metri che forse nemmeno la vecchia squadra di Sarri era riuscita a interpretare quando perse lo scudetto con 91 punti. Spalletti può alternare Simeone, Osimhen e Raspadori in mezzo all’area, Politano, Kvara, Lozano, Elmas e sempre Raspadori come attaccanti esterni: grazie alla solidità della difesa e di un centrocampo dove la qualità di Zielinski si alterna alla forza fisica e alla saggezza tattica di Anguissa e Lobotka, la squadra azzurra è diventata una macchina da gol che in certi aspetti, pur senza Haaland, assomiglia al City di Guardiola.
Mourinho non dispone di tanta qualità e di tanta bellezza. Dopo aver conquistato Roma in due ore celebrando la sua presentazione in Campidoglio con il talento del miglior comunicatore del mondo dello sport, ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza. Non aveva più Totti e ha puntato sulla “testa”, poi ha convinto Dybala a sposare il suo progetto alzando l’asticella dell’ambizione: nel frattempo aveva conquistato la prima Conference della storia con un gol di Zaniolo, che resta ancora oggi una battaglia da vincere. Fuoriclasse ai livelli di Kvara, nelle condizioni di decidere una partita da solo, o splendido talento senza fame? Interrogativo ancora senza risposta. Se non lo trasforma Mou, difficile ci possano riuscire i suoi eventuali successori o lo stesso Mancini, che lo aveva chiamato in Nazionale quando ancora dalla Roma veniva ignorato.
Il portoghese ha vinto 7 partite, ne ha pareggiata una e ne ha perse 2: il successo di Milano contro l’Inter e il pareggio di Torino contro la Juve dimostrano che il livello della Roma è molto elevato, anche se rispetto al Napoli segna poco (13 gol realizzati con 6 giocatori contro 25 divisi per 13) e subisce uguale. Mourinho non è spettacolare sul campo, ma è spettacolare fuori, quando prepara le partite e rivede l’interpretazione perfetta durante la gara: determinazione feroce, fase difensiva massiccia e rilanci velocissimi in grado di sorprendere gli avversari. Dybala, fino all’infortunio, era il suo fuoriclasse, l’uomo fuori dagli schemi per il quale non ci sono ordini: in attesa di Abraham, solo 2 reti, e di Belotti, ancora in bianco, Mou si arrangia con Smalling, con Paulo (che rivedremo a gennaio), con Pellegrini e forse, un giorno, con Zaniolo. Già: Nick dentro o fuori contro il Napoli di Kvara? Mou aspetta e studia come circondare l’attacco del Napoli nel tentativo di annientarlo, come aveva fatto Italiano a Firenze. Fonte: CdS