Da “sconosciuto” ad atleta totale: tutti ai piedi di Khvicha Kvaratskhelia
Dalla Georgia con furore: Kvaratskhelia ha già conquistato tutti
Al suo arrivo a Napoli, Kvicha Kvaratskhelia aveva un compito tutt’altro che facile. Rimpiazzare sul campo e nel cuore dei tifosi l’ex capitano Lorenzo Insigne.
Finora ha portato avanti entrambe le missioni senza neanche troppa fatica. Pagato quanto una scommessa ( appena 10 milioni ), sta rendendo come un campione affermato a soli 21 anni, dimostrando a tutti che con il lavoro, la ricerca e una buona area scouting, le idee a volte contano più della ricchezza economica.
Si è preso la Serie A fin dalla prima gara contro il Verona, inanellando una serie di prestazioni di livello assoluto. Il destro a giro imprendibile e il dribbling con sinistro nell’angolo basso contro il Monza a cui sono seguite giocate da fuoriclasse contro la Lazio, erano solo l’antipasto.
La conferma della sua classe infinita è arrivata in Champions League, giocare a viso aperto mostrando tutto il proprio repertorio tecnico e fisico contro squadre del calibro di Liverpool, Ajax e Rangers, vuol dire essere forti per davvero. Per non parlare della rete contro il Torino arrivata al termine di una falcata partita dal centrocampo.
Dribbling nello stretto e progressione palla al piede con velocità e tecnica abbinate, sono solo alcune delle doti del georgiano che ha già raggiunto quota 7 gol e 5 assist in 13 gare stagionali tra campionato e Champions League. Un contributo diretto, quindi, a ben 12 reti della compagine partenopea.
I numeri testimoniano come Kvara non sia soltanto estetica, il numero 77 è presente in quasi tutte le azioni da gol del Napoli con giocate mai fine a sé stesse ma sempre improntate ad una soluzione finale. Che siano gol o assist, Kvicha è una tempesta senza freni che annienta gli avversari, sterza a destra e a sinistra, calcia con entrambi i piedi e crea superiorità numerica saltando quasi sempre l’uomo. Stacca di testa e butta giù la porta sui rigori che si procura anche con una facilità disarmante.
Un autentico capolavoro di Cristiano Giuntoli che ha portato all’ombra del Vesuvio uno dei calciatori più promettenti al mondo. Giocatore decisivo come pochi, dalla faccia tosta e una voglia matta di non fermarsi di fronte agli ostacoli. È proprio il caso di dire che la realtà, stavolta, ha superato le aspettative.
Un ragazzo venuto dalla Georgia che si è improvvisato come il famoso principe di “Miseria e nobiltà”: altezza considerevole, cappotto e cappello da mago, un nobile del “Futbol” che da del tu al pallone facendo stropicciare gli occhi a tutti gli amanti di questo sport.
Ma soprattutto ha fatto centro con l’obiettivo più importante: riavvicinare la città alla squadra, far rinascere l’amore con file chilometriche fuori al Maradona tre ore prima di ogni match, proprio come ai tempi di Diego. Il segreto di questo Napoli inarrestabile è da rintracciare anche e sopratutto in lui, un upgrade che ha alzato sensibilmente il livello generale degli azzurri.
Un atleta totale con fame di vittoria e cattiveria agonistica.
Una nuova stella nell’Europa del calcio.
Un nuovo “Kvaravaggio”.
A cura di Simone Di Maro