5 novembre 2019. L’ultimo gol di Victor Osimhen in Champions League coincide con la sera dell’ammutinamento. All’epoca, però, Victor giocava ancora con il Lille. Poi un lunghissimo digiuno che si è interrotto ieri sera contro l’Ajax. Ecco perché ieri, quando Luciano Spalletti gli ha detto di entrare e prendere il posto di Raspadori, Osimhen aveva una fame da cannibale. Si è lanciato su ogni pallone. Disperato per uno stop sbagliato, per un assist fuori misura, per quella bandierina che si alzava, sempre, anche dopo l’assist perfetto (o quasi) di Ndombele. Ma ha saputo aspettare e l’occasione è andato a costruirsela da solo. Ha capito che Blind sarebbe andato in difficoltà se messo sotto pressione, gli ha tolto prima l’ossigeno e poi il pallone ritrovandosi solo soletto a porta vuota. Una gioia incontenibile la sua. Si è tolto la maglia, si è strappato via la mascherina e poi è andato a raccogliere l’abbraccio di compagni e tifosi. Un’immagine pazzesca. Lo stop per il problema muscolare non sembra averlo frenato, anzi. Ha ancora una voglia matta, di lasciare il segno e riprendersi il posto da titolare che Raspadori e Simeone si sono contesi durante queste settimane di sua assenza.
Il Mattino