“Provaci ancora Jack”, Raspadori: che numeri. Sei gol in meno di un mese

0

Visto che a volte è poesia romanzo, alle sei della sera il Napoli saprà già come orientarsi e cosa ne potrebbe essere di sé: perché mentre inizierà la fase del riscaldamento, e la Cremonese diventerà un paginone del romanzo da scrivere soprattutto con le proprie mani, Udinese e Atalanta avranno già finito di declamare se stessi. Ci sono due campionati, quasi come se fossero «Apertura» e «Clausura», ma lo scudetto è ovviamente uno solo: va costruito adesso, va difeso poi, va alimentato ripetutamente, senza lasciarsi andare, sapendo che le trappole sono disseminate qua e là e che per evitarle al Napoli conviene starsene dentro la propria natura, fascinosa e travolgente, autorevole e persino sfacciata, senza cambiarla eccessivamente. Il codice-Spalletti prevede una serie di certezze e il turnover, ch’è un procedimento da attivare anche a partita in corso e soprattutto adesso che si gioca ogni tre giorni, è una «diversità» già utilizzata in passato, un anno fa, quando le cinque sostituzioni hanno consentito di rendersi conto dell’ampiezza dell’organico ma anche delle sue carenze, tecniche o caratteriali: sarà pure per questo, per strategia pura, che avendo avuto risposte certe, prive di qualsiasi debolezza, il Napoli riparte da Raspadori e da Kvaratskhelia, che sommati rappresentano vibrazioni allo stato puro. Raspadori ha presentato le proprie credenziali in lieve ritardo: una doppietta all’Ajax, una rete a Glasgow, e uno allo Spezia, a cui aggiungerne uno in Inghilterra e un altro in Ungheria (tutto in venticinque giorni) e il rabdomante del gol – che ora sa di Paolo Rossi e ora di Bruno Giordano – ha confermato di appartenere alla categoria degli eletti, dove già si era sistemato Kvara, con quell’aria da scugnizzo e quelle diavolerie che attraggono pestoni.

 

Factory della Comunicazione

 INTOCCABILI

Raspadori è in fase evolutiva, dunque da definirsi, è capace di fare varie cose – la prima punta o l’esterno o starsene alle spalle di un centravanti classico – e comunque in grado sistematicamente di far male. Kvara è già esplosivo, è un crack, fa innamorare e disperare, tormento ed estasi, dipende dai punti di vista.

UN TERZO

Raspa più Kvara rappresentano un terzo del prodotto interno netto offensivo del Napoli, dieci gol su trentuno e soprattutto una capacità di legarsi anche tra le linee, di uscire dalla imprevedibilità degli schemi modificandoli ulteriormente e dunque arricchendoli di loro, della genialità di entrambi che si fonda con la reciproca rapidità di calcio e di pensiero: è un tratto identitario, tra i vari, che Spalletti ha cominciato a evidenziare, per riuscire a fare in modo che Napoli sogni. Alle sei della sera, allo Zini di Cremona, sarà chiaro se potrà continuare a farlo ancora, semmai da solo.

Fonte: Cds

 

 

 

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.