Giovanni Simeone, attaccante del Napoli, ha parlato in un’intervista a La Nacion, e tra le altre cose si è soffermato sull’importanza del suo cognome. “Essere figlio di… ha dei vantaggi, non si può negarlo, ma d’altronde tutto costa un po’ di più. Ho lottato per dimostrare che ero uguale agli altri e non solo il figlio di…”.
Giovanni Simeone ha parlato dei fratelli, Giuliano e Gianluca, anche loro calciatori: “Giuliano è il migliore tra i tre per le sue caratteristiche e con la palla. Nel calcio serve molto di più e, d’ora in poi, a 19 anni, dipenderà molto da come risolverà anche le situazioni extra calcio. Ora dipenderà anche dalla sua personalità. Cerco molto di aiutare i miei fratelli e anche mio padre. Sono molto appassionati”.
Il calcio è la passione dell’argentino, ma staccare è fondamentale. “L’adrenalina del calcio non mi imprigiona, la metto al suo posto: ne ho bisogno per migliorarmi, ma non mi imprigiona, né mi soffoca, né mi toglie la vita. Mi piace molto la meditazione e ho imparato le tecniche della respirazione. Con mia moglie, si parla molto di argomenti totalmente estranei al calcio. Mi piace viaggiare e imparare altre culture”. Gianlucadimarzio.com