L. Spalletti: «Dormo tranquillo sono tutti forti. Titolari o riserve? E’ un calcio vecchio»
Il tecnico di Certaldo parla di Kvara e ritorna sulle due rose di venerdì pomeriggio
I numeri sono da prima della classe, le prestazioni parlano ancor più chiaro. Il Napoli fa un sol boccone anche del Torino, archiviando la pratica granata in mezz’ora o poco più. E Luciano Spalletti quell’avvio di gara se lo tiene stretto: «Siamo stati superlativi nella prima mezz’ora, abbiamo fatto benissimo per gestire la partita come volevamo». Poi però il tecnico di Certaldo si conferma insaziabile, forse uno dei segreti del Napoli è proprio questo: «Dopo non siamo riusciti a mantenere quel livello, loro hanno altre caratteristiche e son riusciti a direzionare la partita come volevano, gestendo l’uomo contro uomo in maniera incredibile per certi versi. Riuscire a liberare il calciatore come successo nei tre gol segnati è difficilissimo quando il Toro riesce a fare questa pressione asfissiante. Non sono stupito dai gol di Anguissa è che ce ne vorrebbero 3-4 come lui anche solo per allenare certe situazioni», ha dichiarato a Dazn.
NON SOLO KVARA. In particolar modo Spalletti avrebbe voluto che le punte esterne lavorassero molto più centralmente rispetto al solito: «Dal 20’ in poi abbiamo ricominciato a passare palla troppe volte al portiere, le punte esterne non dovevano stare così larghe come abbiamo fatto perché sapevamo di aver bisogno di andare sul tre contro tre e non sull’uno contro uno». Il piano partita era quindi ben preciso, Spalletti ha però dovuto ricordarlo anche all’uomo del momento Kvaratskhelia: «C’era bisogno di lui più al centro e invece restava largo, per questo l’ho richiamato, nel secondo tempo l’ha fatto meglio. Poi lui ha una qualità assoluta, gioca col destro e col sinistro, è bravo a imbucare, ti porta la palla fino all’ultimo facendoti pensare che possa calciare e invece la passa all’uomo giusto».
IL GIOCHINO. Archiviata la pratica Toro, ora tocca all’Ajax in Champions. Il ritmo sarà sempre questo, ci sarà bisogno di tutti. Ecco perché in conferenza stampa Spalletti spazza via anche in maniera colorita il tema di titolari e riserve: «Per me sia con Raspadori che con Simeone avremmo vinto lo stesso. Chi è la riserva tra Politano e Lozano? A me non frega nulla di chi è titolare e chi riserva, ci sono cinque cambi e si gioca ogni tre giorni. È un calcio vecchio quello della riserva e del titolare, per questo in preparazione chiederò di fare amichevoli con tre tempi da 45’. La cosa della riserva è per rompere i c… all’allenatore, si dà un limite a chi gioca mezz’ora. Spesso mi sono portato dei dubbi che non mi facevano dormire la notte per chi far giocare, ora dormo tranquillo perché sono tutti forti».
IL MESSAGGIO. Importante anche il messaggio lanciato già alla vigilia con le due rose rosse dedicate a Masha Amini e Hadith Najafi: «Nessuno è indifferente a quello successo in Iran, Un piccolo gesto che sentivo di dover fare, mi ha fatto piacere sia stato apprezzato. Spero non siano le uniche due rose, potrebbe essere un modo di dare un segnale forte nella sua semplicità a livello mondiale».
Fonte: Cds