Raspadori ha chiuso la gara di Glasgow, come aveva deciso in extremis quella contro lo Spezia. L’attaccante su cui l’Italia di Mancini si è appena aggrappata ha caratteristiche completamente differenti da Simeone, è una punta atipica che accorcia la squadra creando superiorità numerica tra le linee e offrendo qualità nel fraseggio. Raspadori, che era partito titolare a Milano, fa scorta di classe unita a una duttilità che anche Spalletti, in conferenza stampa, gli ha riconosciuto: «Sa fare tutto e lo abbiamo preso per quello spendendo dei soldini. Jack è uno forte, ha muscolo, calcia bene, sente la porta, ha personalità, è un ragazzo che vuole migliorare e non si fermerà alle prime soddisfazioni, è ambizioso come noi per diventare campioncini insieme. La società è stata brava». Parole che sanno di fotografia nitida e spiegano perché Raspadori è sempre stata la prima scelta non solo della società ma anche e soprattutto dell’allenatore.
Fonte: CdS