Prima di stupire con la Georgia, Kvara s s’è preso il Napoli frontalmente, l’ha aggrovigliato nei propri dribbling, l’ha trascinato alla Scala del calcio e ha provveduto a disinnescare quel velo di malinconia che ha afferrato i cuori deboli nel momento in cui Osimhen s’è fermato. E perché divenisse chiarissimo quanto enorme fosse il potenziale offensivo del Napoli, «el Cholito» Simeone s’è alzato dalla panchina e in torsione ha aggiunto altro ancora, appena undici giorni dopo aver abbattuto – lui con gli altri – il Liverpool. Giacomino Raspadori, poverino, s’è trovato sistemato (succede!) nei luoghi comuni, lui così piccolo e anche così fragile, trentadue milioni che sono apparsi – ma va – come un’esagerazione e non appena ha potuto, lasciando perdere persino la girata salvifica con lo Spezia, ha esposto il campionario in Nazionale: stop regale per addolcire un pallone che pioveva dalle stelle, conversione, collo-interno e gol magistrale. Fonte: C dS