Intervistato dai microfoni di SerieANews.com, queste le parole di Alejandro Ferrer, ex vice-presidente del Gimnasia e oggi segretario generale del club:
“Quando aiutammo Diego a trovare il suo appartamento vicino al club, cominciarono a posizionargli dei quadri alle pareti. Lui espressamente disse che nella sua camera da letto avrebbe voluto soltanto due foto. Una sua al Tripero (così è soprannominato il Gimnasia) perché rappresentava il momento felice del presente, e una sua con la maglia del Napoli, perché lì aveva vissuto la miglior parte della sua esistenza. Si era sentito davvero amato”.
“Per me essere stato con Diego al Gimnasia è stata un’emozione doppia. Innanzitutto perché mia madre è napoletana e poi perché sono tifoso del club. Per me è un giorno che mi rende molto emotivo e sensibile”.
“Avevamo contrattato a Diego e dovevamo fargli firmare il rinnovo per l’anno successivo, ma c’era la pandemia. A causa di ciò non si poteva circolare come in tutto il mondo. Ebbi la lucidità di pensare a come fare per andare a casa sua e cercare di convincerlo a continuare un anno ancora al Gimnasia. Lui viveva in un country, quindi non potevano entrare né gli amici né la famiglia, nessuno. Soltanto i ragazzi del delivery potevano accedere. Quindi, mi venne l’idea di travestirmi da delivery per entrare in quel complesso chiuso e stare con lui per dirgli che avevamo voglia che restasse ancora. Questo ricordo lo faceva ridere molto, quando glielo raccontavo. Per fortuna rinnovò ancora con Gimnasia…”.
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