Da agosto in poi è partita la rigerenazione azzurra
Fino ad agosto l’aria era piena di rimpianti per la cessione di Koulibaly e Fabian e i mancati rinnovi di Insigne, Ospina e Mertens – tremendo colpo per il popolo azzurro -, ma poi è successo qualcosa. Di bello: sono esplosi Kvaratskhelia e Kim, gli uomini acquistati per sostituire Lorenzo e Kalidou; Jack e il Cholito hanno cominciato a segnare e a decidere più di Ounas e Petagna (altri ceduti); Meret ha ripreso a volare leggero come l’aria sotto lo sguardo della chioccia Sirigu; e Di Lorenzo, Rrahmani, Mario Rui, Anguissa, Lobotka, Politano, Zielinski e Osimhen – la vecchia guardia – si sono messi a dirigere l’orchestra dei nuovi con stimoli rinnovati e una maestria da leader finora inespressa. Squadra e spogliatoio rigenerati a dispetto del timore di aver perso esperienza e spessore internazionale: coraggio, testa, personalità e fame. E poi talento, giovani talenti: l’impatto di Kvara, 21 anni di piroette e tiraggiro georgiani, è stato devastante; Kim ha esibito solidità e disinvoltura da grande difensore; Simeone ha lottato e graffiato da centravanti vero, con tanto di capolavoro da primato con il Milan; Raspadori ha inciso in campionato e in Champions. Da esordiente: proprio come Kvicha, Gio e molti altri. fonte: CdS