Milan e Napoli lo dimostrano. Con i conti in ordine e senza spese folli si può. Sul fronte stipendi, De Laurentiis con il supporto dell’ad Chiavelli e del ds Giuntoli ha piazzato un grande colpo: li ha ridotti da 110 a 73, oltre 30 in meno. E le partenze non hanno indebolito l’organico perché il Napoli ha adottato le opportune contromisure tecniche. Era una rivoluzione necessaria, avallata da Spalletti a cui De Laurentiis, quando lo scelse per guidare il Napoli nel 2021, aveva prospettato con chiarezza come sarebbe intervenuto per mantenere l’equilibrio finanziario senza indebolire la rosa. Che è oggi al vertice in serie A, condividendo il primo posto con Milan e Atalanta, e comanda nel girone di Champions League. Il Napoli non ha dovuto fare un cambio di direzione rispetto ad altri club perché ha sempre seguito la linea del rigore. Gli investimenti sono stati realizzati perché vi è stato dopo due anni il ritorno in Champions: il conforto di quei 40 milioni in cassaforte ha aiutato sul mercato, dunque a vivere questi giorni che elettrizzano la città.
Fonte: CdS