G. Capuano, giornalista Radio24: “Ha bisogno di lavorare con la testa libera”

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A Radio Napoli Centrale, è intervenuto Giovanni Capuano, giornalista Radio24: “Penso che tra un paio d’ore avremo un quadro completo con la versione dell’AIA. L’errore non è del VAR, è dell’uomo, esattamente come successo in precedenza con il gol di Acerbi in SpeziaLazio l’anno scorso. È un cortocircuito in cui non viene applicata fino in fondo la procedura che porta il VAR ad essere insindacabile. Bisogna sfidare la logica per dire che Candreva non tiene in gioco Bonucci. Con l’esperienza degli ultimi anni, ho l’impressione che quell’immagine non sia stata guardata. Come se sui calci d’angolo ci sia una sorta di angolo cieco, esattamente dove si è trovato Candreva. Non è un errore sanabile da un punto di vista sportivo. Posizione Bonucci? L’unico parametro per cui, a mio parere, Bonucci venga considerato attivo è il contatto con il difensore della Salernitana. Parametro che cade nel momento in cui è lo stesso difensore a cercare questo contatto fisico.

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Partita della Juventus? Ieri per 65’ ha fatto una prestazione qualitativamente inaccettabile. Ha avuto soltanto una reazione di nervi negli ultimi minuti. La Juventus ha un grave problema di gioco. Sabato sera ho trovato qualche crepa nella partita del Milan contro la Sampdoria, e qualcuna contro Lecce e Fiorentina da parte del Napoli. È un campionato di squadre imperfette, quella meno lo è il Milan, anche perché è quella che ha cambiato meno. Chi rovina il Napoli è coloro che ci sono intorno e sostengono che De Laurentiis e Giuntoli non sappiano fare il loro lavoro. Spalletti ha bisogno di essere tranquilla e con la testa libera. Sono molto curioso di vedere la partita di San Siro prevista per il prossimo weekend. Mourinho? L’anno scorso ad autunno ne prese 6 in Norvegia, aveva risultati negativi in campionato, alla fine ha regalato l’emozione della vittoria della Conference League. Non mi piacciono discorsi sul valore delle competizioni europee, siamo solo noi italiani che non capiamo la necessità di vincere. Quest’anno sarà chiamato a fare meglio, ma giudicarlo a inizio settembre mi sembra ingeneroso”.

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