Spalletti in conferenza “sbotta”: “Qui devono giocare tutti”
«Solo a Napoli si parla di chi non gioca e chi gioca»
Per consunzione, per sfinimento, perché il Napoli sa che non è che con lo Spezia può sempre andare storto. Vince quasi al 90′, la carrozza resta carrozza, altro che puf e riecco la zucca. Per Spalletti è una liberazione, la fine di un calvario: festeggia e rimedia due cartellini gialli, forse a San Siro con il Milan non andrà in panchina (ma la squalifica non è scontata). Uno sciamano, Luciano rovescia gli equilibri psicologici con un colpo di bacchetta. Primi, di nuovo lassù. Certo, lo Spezia diventa un Everest su cui arrampicarsi, un ottomila che ti costringe a soffrire, dannarti, affannarti col cuore in gola, rischiando di sprofondare in un crepaccio. Ma il Napoli c’è e De Laurentiis se l’è goduto da Venezia: ieri era in Laguna, al Festival del cinema, per il premio Leone del Futuro dedicato al padre Luigi. Ma un pensiero glielo dedica, sempre riguardo la vecchia storiella dei cambi che proprio non gli va giù. «Solo a Napoli si parla di chi non gioca e chi gioca».
Spalletti, che vittoria è stata?
«Se vuoi ambire all’alta classifica era una partita da vincere. E l’abbiamo vinta. Con sofferenza. Abbiamo concesso qualcosa allo Spezia, ma abbiamo preparato quattro-cinque palle gol ed è questa una vittoria è meritatissima per il gioco e la ricerca della vittoria da parte dei calciatori».
Ci spiega le scelte?
«Questo è un giochino dove rimanete intrappolati da soli. E come qui non succede da nessuna parte e ho allenato da tutte le parti. Presidente compreso. Aurelio De Laurentiis compreso. Vi garba fare questa cosa del perché non gioca lui, ma perché lasci fuori questo, perché non gioca l’altro. È una roba che non si può sopportare… Bisogna dare minutaggio, si deve giocar tutti, si deve scegliere il momento adatto e si deve essere bravi nei minuti in cui si va in campo. Anguissa non era sul livello dell’altra sera, per esempio. Poi devi far fiatare qualcuno, Ndombele è cresciuto molto, ha fatto bene, mi ha aiutato, poi ho avuto Lobotka fresco. Funziona che giocheranno tutti. Chi è titolare Lozano o Politano? Scegliete voi chi lo è, che me ne frega. Devono giocare tutti e due. E Zielinski? Lo avete massacrato tutti, lo voglio ricordare».
Quali le difficoltà di questa gara a tre giorni dal Liverpool?
«È difficile tutto, per l’orario, perché si gioca al caldo, il campo ribolle dopo la pioggia, si fa fatica ad avere lucidità. Però abbiamo avuto dei palloni da sfruttare in maniera differente. Questa vittoria è sinonimo di qualità, pazienza, di essere convinti che prima o poi ce la facciamo. Lo scorso anno partite così ci sono costate il campionato. I calciatori sono stati eccezionali, non si sono accontentati ed è arrivata la zampata di Raspa a fine partita».
La partita di Raspadori?
«Per me eccezionale, è venuto a legare con il centrocampo, a sinistra ha rincorso, ha stretto, ha fatto gol nella sua posizione che è una via di mezzo, da centrosinistra».
Perché è stato espulso?
«Ho protestato per l’insistenza dei falli. Esci dalla costruzione, salti un reparto: loro fanno fallo e si mettono a posto sotto-palla. Ma l’arbitro mi ha detto che oltre fischiare il fallo non poteva dare. Poi vengono a protestare per i minuti di recupero dopo quello che hanno fatto fino a quel momento. Io però non offeso nessuno, ho detto solo: Che fate? Protestate perché dà solo 5 minuti di recupero? E tutti i falli che avete fatto?. E quello di Meret non era neppure un rigorino».
Ha alzato le mani verso la tribuna chiedendo aiuto al pubblico?
«Sì, l’ho fatto, perché il loro amore e il loro affetto lo consegnano ogni giorno a casa. Ed è una cosa bellissima. Altrove succede meno che qui».
Aveva detto sarà tutta un’altra storia con lo Spezia.
«Immancabile che sia così. Si può fare quello che si vuole, ma succede. Kvara ha avuto due occasioni con la porta spalancata, tutta roba del suo sacco. Più di questo è difficile da fare. C’è voluta caparbietà per provarci fino all’ultimo».
Bella la visita del piccolo tifoso a Castel Volturno?
«Il calcio è dei bambini. Sono loro che vanno tutelati, non so cosa è successo a Firenze, lui è rimasto impressionato. Ora di maglie ne ha sette del Napoli».
Fonte: Il Mattino