Caso: “Lobotka è unico, impossibile sostituirlo! Servirebbe un robot”

L'ex di Lazio e Napoli elogia il centrocampista slovacco

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A 1 Football Club, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mimmo Caso, ex calciatore, tra le tante, di Napoli, Inter e Lazio, che ha parlato della sfida tra i partenopei e i biancocelesti: “Per quello che hanno dimostrato, sono due squadre che prediligono una certa filosofia calcistica. Sono impressionato dall’avvio di stagione degli azzurri, soprattutto per la scelta di Spalletti di affidare le chiavi del centrocampo a Lobotka. È un calciatore imprescindibile, detta i tempi di gioco della squadra campana. Con il Lecce i partenopei, però, hanno sciupato una buona occasione. Il turnover è fondamentale, ma forse non avrei preso determinate decisioni nella gara con i pugliesi. Dal canto loro, i biancocelesti sono partiti bene, anche se hanno avuto un atteggiamento tattico differente in questo inizio di stagione. La Lazio resta una squadra in salute. I punti persi con la Samp, tuttavia, potrebbero pesare durante il corso dell’annata. All’Olimpico si disputerà una grande partita“. Manca un sostituto della slovacco nella rosa del Napoli: “Stanislav è unico. Ognuno possiede determinate caratteristiche. Lo slovacco è il fulcro del gioco del Napoli, la sua assenza crea tanti problemi. Per creare un vice-Lobotka servirebbe un robot.“. La solitudine di Osimhen potrebbe essere determinata dal modulo: “Victor ha l’obbligo di essere un vertice alto ed un riferimento per gli inserimenti degli esterni. Quest’ultimi, tuttavia, non amano tanto questo taglio. Resta centrale nel gioco del Napoli, nonostante questa funzione ricoperta. È un finalizzatore importante per il Napoli: è forte di testa, ha rapidità e progressione. Può migliorare ancora tanto, ma dovrà dimostrare il suo valore nella coralità del gioco azzurro“. Infine, Caso ha commentato il difficile momento del calcio italiano: “Purtroppo c’è poco coraggio per lanciare giovani di qualità. Miretti ha dato dimostrazione in due partite di poter mostrare il proprio valore. Non capisco perché il calcio italiano non abbia il coraggio di puntare su questi talenti. In questi anni, l’Atalanta forse è stato l’unico club con un florido settore giovanile. Perché non imitare un modello come la Dea? Anche l’operato di Corvino del Lecce è stato fantastico, è un personaggio che cavalca sempre l’onda calcistica in base alle proprie competenze. Tra i giovani italiani attualmente non è facile scovare nuovi talenti, è necessaria tanta competenza. Spero in un’inversione di tendenza“.

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Fonte: IlSognoNelCuore.com
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