Petagna al microfono del CdS: “A Napoli c’è un pubblico straordinario. Il club voleva che io restassi”
L'ex del Napoli, ora al Monza, si racconta al Corriere dello Sport
Dopo tre sconfitte in altrettante giornate, solitamente la parola d’ordine è “lavorare e zero dichiarazioni”. Non al Monza dove, con due “veri” uomini di calcio come Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, la barra del timone rimane dritta e non ci sono timori. Ecco dunque spiegato perché l’intervista fissata da tempo con Andrea Petagna in vista del match di domani sera a Roma non è stata cancellata. Anzi, il bomber ex Napoli si è presentato puntuale e ha spiegato il desiderio, suo e della squadra, di andare all’Olimpico per far punti e iniziare la corsa verso la salvezza.
Petagna, qual è il clima nello spogliatoio dopo i ko contro Torino, Napoli e Udinese? «Fin dall’inizio di questa avventura sapevamo che non sarebbe stato tutto facile perché la squadra e diversi giocatori sono alla prima esperienza in Serie A. Secondo me abbiamo avuto l’approccio giusto alla categoria, ma ci è mancato qualcosina. Non bisogna farsi prendere dal panico perché il campionato è lungo e noi lo abbiamo iniziato con due avversarie difficili come Napoli e Torino».
Il calendario non vi dà una mano visto che ora avrete la trasferta a casa di Mou e la sfida interna contro l’Atalanta. «È vero, abbiamo altre due gare difficili dalle quali dovremo imparare e cercare di ottenere punti. Dopo la pausa per le nazionali, cambieremo passo».
Niente drammi, dunque... «Assolutamente no. Le sconfitte fanno male, ma ci devono aiutare a crescere. Gasperini mi diceva sempre: “Noi non perdiamo mai: o vinciamo o impariamo”. Ha ragione! Bisogna continuare ad allenarci forte e tenere a mente l’obiettivo».
Che è… «La salvezza. Per una neopromossa, restare in A è la cosa più importante. Dobbiamo metterci al sicuro il prima possibile, sapendo che tante formazioni quest’anno saranno coinvolte nella lotta per non retrocedere. Poi, strada facendo, vedremo dove sarà possibile arrivare».
Vede un torneo diviso in due? «Adesso le grandi non stanno lasciando niente alle altre, ma nel girone di ritorno, quando i punti peseranno ancora di più, magari… Sono convinto per esempio che al ritorno qua a Monza il Napoli faticherà molto di più per batterci».
Vedendo l’inizio degli uomini di Spalletti, non le è venuto qualche dubbio sulla sua decisione di lasciare Napoli per sposare il progetto del Monza? «A Napoli ho vissuto due anni incredibili e stavo bene. Se non mi avessero cercato Berlusconi e Galliani, sarei rimasto perché De Laurentiis, Giuntoli e Spalletti volevano che restassi».
Alla fine però… eccola qua. «Quando ti chiamano Berlusconi e Galliani, non si può dire di no».
Se ripensa all’esperienza in azzurro, ha dei rammarichi? «Lo scudetto che non abbiamo vinto lo scorso anno è il rimpianto più grande perché avevamo un allenatore bravissimo e una rosa forte. Purtroppo è andata così».
Torniamo al presente: come si sente Petagna fisicamente? «La prima parte del ritiro con il Napoli è andata molto bene, la seconda un po’ meno perché avevo nella testa… il Monza e questa scelta mi ha condizionato. Con il mio fisico, due anni nei quali non ho avuto continuità di impiego mi hanno fatto perdere il ritmo gara e in questi primi match da titolare con la mia nuova squadra non sono stato al top. Purtroppo ho bisogno di qualche altro allenamento e di qualche altra partita…».
Le danno fastidio le critiche per un Petagna fuori forma o con qualche chilo di troppo? «Uno con la mia stazza necessita di più tempo per entrare in forma, ma questo lo sapevo e non mi scoraggio. Lavoro per essere al meglio il più in fretta possibile. Sono venuto al Monza per rimettermi in gioco e, a 27 anni, per scendere in campo con più continuità rispetto a quello che succedeva al Napoli. Sono felice della mia scelta».
Domani sera torna all’Olimpico dove ha già segnato sia contro la Lazio sia contro la Roma. Mourinho deve preoccuparsi? «Lui è uno degli allenatori più vincenti della storia di questo sport. Sfidarlo sarà bello».
Non ha risposto. «Cercherò di dare il massimo per aiutare la squadra, come sempre. Spero di segnare come mi è già successo lì con la Spal (contro la Roma, ndr) e con l’Atalanta (contro la Lazio, ndr), ma ci tengo di più a conquistare un risultato positivo. Dobbiamo muovere la classifica».
La Roma è da scudetto? «È una squadra fortissima che, grazie a un mercato incredibile, può puntare in alto: con giocatori come quelli di cui dispone un tecnico fenomenale come Mourinho, si può sognare. Specialmente se si ha pure un pubblico da 60.000 persone che “spinge” ogni incontro».
Il Monza però non vuol recitare il ruolo dello sparring partner. «Assolutamente. Non abbiamo paura e all’Olimpico andremo per mostrare il nostro gioco, senza timori anche perché non abbiamo niente da perdere. Non saremo passivi e ce la giocheremo anche se soprattutto nei primi minuti immagino sarà durissima»
Chi vincerà lo scudetto? «Il Napoli. Ha tutto per riuscirci, compreso un pubblico eccezionale».
Qual è l’obiettivo personale di Petagna per il 2022-23? «Non dico un numero di gol perché conta più il risultato della squadra. Nel 2017-18 con l’Atalanta ho fatto 4 reti e siamo arrivati quarti. Pensate che non fossi contento? Pur di salvarmi con il Monza, sarei felice anche se segnassi una sola volta».
Noi crediamo che il Monza avrà bisogno di un Petagna versione Spal, quello da 16 centri nel 2018-19. È stata la miglior stagione della sua carriera? «Credo che il miglior Petagna non si sia mai visto. Spero di farlo vedere al Monza».
Fonte: CdS