Raspad’oro . Il bimbo ci sa fare, eccome, ha dentro di sé una natura ampia, può diventare centravanti, sottopunta o anche esterno; può stare nel tridente o spingere Spalletti a (ri)buttarsi nel 4-2-3-1, è uno degli uomini in grado di arricchire una rivoluzione che è ancora a metà e va definita, essendoci il campionato domenica. Il Napoli ha fretta e un po’ ne ha pure il Sassuolo, che comunque si è impegnato con Pinamonti, ritenuto il sostituto del suo bomber con la valigia. I trenta milioni iniziali di Adl sono cresciuti in trentuno poi si sono trasformati ancora, 28 liquidi e però pagabili in comode rate triennali con nell’affare anche Ounas, valutazione di 12, per un totale di 40. Un botto, più o meno. Ma il Sassuolo ha le proprie teorie e in materia-Raspadori non intende inserire contropartite tecniche: nessuno conferma che i soldi non siano tutto. Stavolta, certo che sì: è questo il gap, a naso nove-dieci milioni, che rende scivoloso il dialogo, comunque vivo. Tanto che Giovanni Carnevali, ad del Sassuolo, ieri ha confermato che in un modo o nell’altro il matrimonio si farà: «L’accordo non è lontano. Spero si chiuda tutto nei prossimi giorni. Vorremmo che la trattativa si concludesse entro la prima giornata di campionato. Parliamo da giorni col Napoli: vediamo cosa si potrà fare. Siamo consapevoli che Giacomo voglia andare in un grande club. Ci andrà però alle giuste condizioni. Non è una trattativa semplice. Esiste un tempo in cui dobbiamo chiuderla, ed è di pochi giorni». Il Napoli non ha strade alternative da percorrere, aveva pensato a Raspadori in epoca non sospetta e rimane convinto che quell’attaccante rappresenti lo switch off di questa estate di rinnovamento: come passare da un’epoca all’altra, spegnere il passato e proiettarsi nel futuro. E Raspadori è la svolta.