Quando è arrivato, i suoi connazionali lo hanno ribattezzato: Kvaradona. «Maradona ha giocato qui ed è fantastico: per me è un onore trovarmi in un club di livello mondiale con dei tifosi incredibili». Kvaratskhelia ha 21 anni ma in Georgia è già un idolo: «Il mio Paese è bellissimo: ho iniziato a giocare a 8 anni e il calcio è diventato subito la cosa più importante della mia vita. Anche mio padre Badri giocava, in Azerbaigian. Era molto bravo, ma non mi ha indirizzato: ho scelto io di allenarmi e diventare un calciatore. Non c’era bisogno che qualcuno mi indicasse la strada. La prima esperienza è stata nelle giovanili della Dinamo Tbilisi». Buon sangue non mente: «Ho due fratelli, uno più grande e uno più piccolo: ha 12 anni ed è una promessa». Già. E non è escluso che possa entrare nel vivaio azzurro: la sua famiglia, infatti, si trasferirà in Italia al completo per vivere insieme con lui. «Quando torno in Georgia andiamo spesso in montagna… Ci sono delle bellissime montagne».
Fonte: CDS