Sarri in Esclusiva al CdS: “L’ultimo Napoli giocava il calcio che era più vicino alle mie idee”
Un’insolita “one to one”, quasi un evento, con Sarri l’allenatore più allenatore della serie.
Maurizio, quale la squadra che ha espresso il calcio più vicino alle tue idee?
«L’ultimo Napoli, quello dell’ultimo anno intendo. Giocava il calcio che avevo in mente, un calcio di coinvolgimento totale. Ma anche nelle stagioni di Empoli avevo ricevu t o dai ragazzi quello che volevo. Al Chelsea e alla Juve sono stato troppo poco per poter incidere in maniera pesante. E poi oggi è più difficile, più il tempo passa e più si afferma l’individualismo, e non solo nel calcio. È un cambiamento generazionale, non mi piace e impone degli adattamenti. Anch’io sono cambiato, in parte mi sono adeguato».
Hai cambiato anche la sostanza tattica di Mertens.
« A v evamo tre esterni d’attacco per due posti, la grande qualità di Lorenzo e l’equilibrio che garantiva Callejòn erano imprescindibili, così Mertens trovava poco spazio. A Bergamo , in dieci contro undici, tolsi Higuaìn e misi Dries centrale. Venti minuti mostruosi, prese due rigori, insomma li fece impazzire. L’anno dopo, quando persi Milik durante la sosta della nazionale – si ruppe i crociati – decisi di riproporlo in quel la posizione » .
Cosa ti è rimasto dell’esperienza con De Laurentiis?
«Una forma di affetto e gratitudine, mi ha concesso l’opportunità di misurarmi con il grande calcio ed era quello che volevo provare. Poi, certo, lavorarci insieme non è semplice».
Ti aspettavi la partenza di Koulibaly?
«Koulibaly ha un potenziale mostruoso, alla fine va in un calcio di altissimo livello». Fonte: CdS