Pax giudiziaria, prove di disgelo, accordo per mettersi al riparo da brutte sorprese. Si può leggere in tanti modi la stretta di mano virtuale tra il presidente federale Gabriele Gravina e la famiglia De Laurentiis, dopo due gradi di giudizio sulla multiproprietà Napoli-Bari (vinti entrambi dalla Figc, col dubbio però di cosa sarebbe potuto accadere in ambito civilistico), e dichiarazioni al vetriolo sponda partenopea (disse ADL a fine maggio: «Gravina fa finta di conoscere i problemi, in tre anni e mezzo non ha fatto nulla»). Eppure, eccoci alla svolta. Gravina ha informato ieri il consiglio federale circa le interlocuzioni avute nelle scorse settimane con i due presidenti, padre e figlio, e il CF ha approvato all’unanimità lo spostamento in avanti dell’entrata in vigore della norma transitoria sulle multiproprietà.
MULTIPROPRIETÀ
Significa che le situazioni in essere dopo la modifica dell’art. 16 bis delle Noif dovranno essere risolte non più con scadenza ultima al 2024-25, bensì entro l’inizio del campionato 2028-29. Le multiproprietà nel calcio italiano sono state vietate e in seguito alla conclusione del caso Lazio-Salernitana (Lotito) ne restano altre due: Napoli e Bari, che fanno capo ai De Laurentiis, e Verona e Mantova, entrambe di proprietà di Maurizio Setti. A fronte di questa modifica, la Filmauro si è impegnata a rinunciare a qualsiasi azione legale, ponendo fine a tutte le controversie in corso. E quindi nessun ricorso al Collegio di Garanzia, al Tar e poi al Consiglio di Stato, come più volte annunciato. Resta comunque l’obbligo di immediata dismissione di una delle due società in caso di partecipazione allo stesso campionato (come potrebbe accadere se il Bari salisse in A). «Abbiamo così raggiunto due obiettivi – ha spiegato Gravina – non ci saranno più multiproprietà nel calcio italiano e non ci saranno contenziosi». Interpellato poi sulla situazione specifica dei galletti, il presidente federale ha aggiunto: «Vedo complicati dei campionati di attesa, anche perché la promozione genera un valore di mercato importantissimo. Ora abbiamo dato il tempo necessario per non strozzare gli imprenditori che hanno fatto grandi sacrifici». Per Aurelio e Luigi si tratta di «un atto di buon senso» e di una scelta «che dà respiro a chi in questi anni ha investito ingenti risorse». «Siamo soddisfatti e contenti di questa modifica – affermano congiuntamente i De Laurentiis – desideriamo ringraziare tutto il consiglio, e in particolare il presidente Gravina. Abbiamo già comunicato alla Figc che rinunceremo al ricorso presentato nei giorni scorsi al Collegio di Garanzia dello Sport e ad ogni altra azione anche di natura risarcitoria, perché riteniamo sia arrivato il momento di aprire una pagina nuova per il calcio italiano fondata sulla fattività e sullo spirito di collaborazione». Fonte: CdS