La nota lieta è Khvicha Kvaratskhelia, feeling anche linguistico con Spalletti (parlano in russo, perché uno ci ha giocato e l’altro vi ha allenato, allo Zenit) scattato fin dall’inizio. Tre giorni di riposo, poi tutti si ritrovano a Castel di Sangro. Il tecnico è giù di corda. Certo, affabile come sempre, ma è chiaro che questo non assomiglia al Napoli che ha preso in mano tredici mesi fa. Baldini e Domenichini sono al suo fianco: ieri non hanno risparmiato l’ultimo arrivato, Ostigard. Olivera si è visto poco: quasi sempre da solo, per via dei postumi del problema al ginocchio. L’impressione, anche alla luce dei ritardi sul mercato, che a Verona la coppia di difensore titolari sarà composta da Rrhamani e Juan Jesus e sulle fasce di saranno Rui e Di Lorenzo.
In campo Osimhen è in ritardo nella condizione, ma non preoccupa: piuttosto continua a impiegare la maschera protettiva, perché ha ancora un po’ di timore. Bene Di Lorenzo, ma anche Lobotka, Rrahmani, Mario Rui (quanti applausi per il portoghese). Sottotono Zielinski e Lozano (meglio Politano, che ieri è uscito dolorante dopo l’ultimo allenamento prima della partenza). La sensazione è che non ci sarà spazio per Gaetano, Zerbin e Ambrosino: lo step da fare sembra ancora troppo grande.
Il Mattino