A Radio Marte nel corso della trasmissione Si Gonfia la Rete, è intervenuto Paolo Assogna, giornalista, che ha parlato di Solbakken: “Nella partita con la Roma mi fece un’ottima impressione. Questo è un ragazzo che sta sempre dentro la partita con la testa e con le gambe. Ha gli strappi e gli allunghi importanti. Ha corsa e lucidità per essere bravo avanti al portiere. Ha forza fisica e stabilità legate a una certa intelligenza calcistica. Non aspettatevi un calciatore alla Mertens, ma un giocatore che nella sua linearità può rappresentare un profilo molto interessante. È un giocatore moderno e secondo me farà molto bene in Serie A. Solbakken fece due gol contro i titolari della Roma. Non è una bocciatura di Solbakken per la Roma, perché piaceva e piace tanto. Però, la questione Dybala arricchisce tanto il reparto offensivo. Dobbiamo metterci anche la situazione Zaniolo. Noi abbiamo sentito tante chiacchiere su di lui, ma l’offerta che è arrivata per lui è una sola: quella della Juventus. Per la mancanza totale di offerte per Zaniolo si è fermata anche la questione Solbakken“. La questione Dybala ha aperto un dibattito sul perché la Roma venga preferita al Napoli anche se non gioca la Champions League: “Io vedo un progetto interessante nel Napoli, mi parlano bene dei nuovi arrivati ed è tutt’altro che conclusa la campagna acquisti del Napoli, però è chiaro che quando c’è un cambio generazionale un prezzo da pagare c’è. Mi sembra molto interessante questo progetto di riorganizzazione, ma in questo momento la Roma si lascia preferire leggermente al Napoli“. Una rifondazione assegnata alle sapienti mani di Luciano Spalletti: “Se c’è un uomo che sa costruire una squadra di calcio partendo da basi completamente nuove è Luciano Spalletti. Ho visto tanti allenatori a Roma, ma sul campo è il più bravo per il lavoro che fa. È il profilo giusto per costruire una squadra nuova. Per plasmare i giocatori a cui va insegnata una tipologia di calcio nuova, è ideale. Io penso siano le società a vincere i campionati, l’allenatore può dare un contributo, ma penso che vincere con il Milan di Berlusconi o l’Inter di Moratti sia più difficile. Anche se penso che a Spalletti non manchi nulla per passare da piazzato a vincente“.