Luciano Spalletti si trova davanti a una nuova sfida, forse inattesa: tutto quello che ha fatto fino a ora non serve più. Non ci sono più i riferimenti nello spogliatoio e in campo. Non si è sorpreso per l’addio di Mertens ma sperava che Koulibaly rimanesse un altro anno. Oggi vedrà Aurelio De Laurentiis, saranno assieme a pranzo. Non è un momento semplice, nonostante davvero Spalletti abbia un feeling con i tifosi particolare, anche per la totale disponibilità che concede. Il Napoli è cambiato e sta cambiando: Matias Olivera ha 24 anni, Khvicha Kvaratskhelia poco più di 21, Leo Ostigard un anno in più, ora il tecnico deve diventare una specie di istruttore, un maestro quotidiano di calcio, deve tornare ad allenare tenendo conto del materiale assai giovane che il Napoli gli mette a disposizione. Quello che teme Spalletti è che non ci sia chiarezza negli obiettivi quando il mercato sarà concluso: perché non vuole vivere un altro finale come quello di aprile, quando le aspettative erano così alte che si perse di vista il traguardo iniziale ovvero il ritorno in Champions.
Il Mattino