Sarà un Napoli ancora votato all’attacco. Ma Spalletti lo ha fatto intendere, ha in mente il ritorno alle origini, a quel 4-3-3 attorno a cui ha costruito il ciclo iniziale di 8 vittorie e un pareggio. Ieri quando ha rivisto Lobotka all’allenamento del pomeriggio, lo ha accolto con un plateale abbraccio, 4-3-3 o giù di lì. Ovviamente due giorni di preparazione sono poca roba. Più avanti si capirà di più. Le idee comunque sono chiare: bisogna far scattare il Napoli come una molla, gli uomini che partecipano alla manovra dovranno capire come, a fisarmonica, compattare e allungare il Napoli. Spalletti ha precisato che si parte dal portiere in questa manovra, si ricerca l’uscita dal primo pressing avversario per lanciare le frecce. Una manovra veloce che dovrà coinvolgere sette anche otto uomini nella trequarti avversaria, nella transazione più rapida possibile. L’idea è quella di partire proprio dal 4-3-3, con Lobotka e Zielinski là nella mediana. D’altronde, dell’esigenza di una metamorfosi del polacco ha iniziato a parlare lo stesso Lucianone, raccontando di voler arretrare di qualche metro Zielinski. Questo è il progetto di base, poi le varianti, le possibilità di cambiare in corsa in funzione anche delle esigenze tattiche, degli avversari e della disponibilità o meno dei giocatori a disposizione.
Il Mattino