Difficile che sorrida. Piotr Zielinski non è un tipo particolarmente solare. È uno concentrato sul lavoro, sul campo e sulla famiglia. Vive a pochi passi dal centro sportivo di Castel Volturno, non va mai alla ricerca di copertine o riflettori, mantiene un profilo basso, senza creste, piercing o tatuaggi.
Ha vissuto gli ultimi sei anni a Napoli costantemente sulle montagne russe: momenti altissimi, alternati a momenti di totale assenza. E ora, alle porte del suo settimo anno, ha tutta la voglia per invertire la rotta. A fargli l’assist (per una volta i ruoli si sono invertiti) è stato Mertens, che di fatto gli ha ceduto il posto da trequartista alle spalle di Osimhen. Per convincere l’allenatore a puntare forte su di lui, quindi, ha deciso di presentarsi al ritiro in Trentino tirato a lucido. Ha fatto gli straordinari con l’obiettivo preciso si mettersi subito in mostra agli occhi di un allenatore che già ha un grande considerazione dei suoi mezzi, ma è ancora in attesa dell’ultimo salto di qualità. Farsi trovare in condizioni fisiche ottimali è il primo passo in vista di una stagione lunga nella quale per altro Zielinski ha tutta la voglia di brillare anche con la maglia della sua Polonia durante l’insolito Mondiale d’inverno.
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Il Mattino