PROCESSO – Un anno e 8 mesi di reclusione con sospensione della pena in cambio di una libertà vigilata di 2 anni. Queste sono state le richieste avanzate dai procuratori svizzeri nei confronti di Joseph Blatter e Michel Platini, ex presidenti di Fifa e Uefa. Le Roi dovrebbe inoltre pagare un indennizzo di circa 2,2 milioni di franchi svizzeri. Il processo, iniziato l’8 giugno a Bellinzona, è quello relativo al caso del presunto ingiustificato pagamento di 2 milioni; che l’ex fuoriclasse della Juventus avrebbe ricevuto dalla Federcalcio mondiale nel 2011. Il Tribunale penale federale emetterà la sentenza l’8 luglio, chiudendo almeno il primo capitolo; che ha di fatto messo la parola fine alle carriere dei due dirigenti, che rischiavano fino a 5 anni di carcere.
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LE ACCUSE PER TRUFFA
Il pubblico ministero della Confederazione Elvetica contesta a Blatter (86 anni) e Platini (66) il reato di truffa, appropriazione indebita o amministrazione infedele, nonché di falso in documenti. In una lunga requisitoria, il magistrato si è impegnato a smontare la tesi difensiva, secondo cui i 2 milioni sarebbero stati versati in virtù di un “contratto orale” concluso tra i due imputati per un lavoro di consulenza svolto da Platini tra il 1998 e il 2002. Platini, nel frattempo diventato presidente dell’Uefa, presentò quindi ad inizio 2011 una fattura da 2 milioni di franchi svizzeri, firmata da Sepp Blatter e presentata alla Fifa come saldo dello “stipendio”.
RICHIESTA DI ASSOLUZIONE PER PLATINI
Platini, esonerato dall’assistere al procedimento durante la seconda settimana, era assente ieri in aula a differenza di Blatter. In un comunicato inviato a L’Equipe ha reagito denunciando un atto d’accusa «privo di ogni fondamento»; aggiungendo che «questo procedimento penale non aveva motivo di esistere». Platini ha chiesto anche ai suoi avvocati di invocare la sua assoluzione in tribunale. Iniziato 8 giorni fa, il processo proseguirà fino al 22 giugno con le memorie della Fifa, che si è costituita parte civile, e le arringhe della difesa.